Vaccino, farmaci e immunità: ecco le tre buone notizie sul Coronavirus
Dal remdesivir, un antivirale sperimentale, all’immunità dopo il contagio: tutto quello c’è da sapere
Questo il titolo che si legge in un articolo di cronaca sull’edizione online del Corriere dello Sport.
In queste settimane di pandemia, sono tre le strade che i ricercatori di tutto il mondo stanno provando per contrastrarlo: un vaccino, un farmaco e capire se la malattia porta all’immunità. E in questi ultimi giorni si dice pure che il visus stia diventando più buono, meno aggressivo.
Vaccino – Dagli Stati Uniti il prof. Fauci, virologo della task force Usa del presidente Trump contro il Coronavirus, fa delle dichiarazioni importanti per quanto riguarda il vaccino:
“Il vaccino contro il Coronavirus pronto a gennaio.. Vogliamo procedere velocemente ma vogliamo assicurarci che sia sicuro ed efficace. Penso che sia fattibile se le cose vanno nel verso giusto… La strada, è assumersi il rischio di cominciare la produzione con le società coinvolte presumendo che funzioni e, in tal caso, aumentarla.
Farmaco – Remdesivir, il farmaco che funziona.
Sono stati “molto incoraggianti” i test condotti anche nel Regno Unito sull’uso del Remdesivir, farmaco anti-virale nato per contrastare l’Ebola, fra i pazienti colpiti dal Covid-19 , si legge nell’articolo.
I ricercatori ed il professore di epidemiologia e statistica medica alla Ucl di Londra Abdel Babiker, ammettono un “un cauto ottimismo.. I risultati dei primi nostri trial sono davvero promettenti rispetto a qualunque altro trattamento.. i pazienti testati si sono ripresi molto più rapidamente di quelli sottoposti a placebo”
Secondo uno studio statunitense sostenuto dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases, l’uso del remdesivir accelera la guarigione da Covid-19 del 31% rispetto a chi non segue la stessa terapia.
I risultati hanno anche fatto notare un beneficio in termini di sopravvivenza, con un tasso di mortalità dell’8% per il gruppo trattato con remdesivir rispetto all’11,6% per il gruppo che aveva ricevuto un placebosi legge nell’articolo.
Immunità – È ufficiale: chi si ammala poi ha l’immunità
E’ notizia di oggi ed è la conferma di una cinese della Chongqing Medical University,pubblicata su Nature Medicine, una delle più accreditate al mondo. Lo studio, riportato sui social anche dal virologo Roberto Burioni, ha verificato che a 19 giorni dai sintomi il 100 per cento dei 285 pazienti esaminati avevano sviluppato le IgG contro Sars-CoV-2.Le parole del prof. Silvestri a capo del laboratorio avanzato della Emory University di Atlanta: “Non possiamo sapere quanto dura la risposta degli anticorpi, ma i precedenti con virus simili suggeriscono che dovrebbe durare almeno 12-24 mesi”.
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