L’emergenza sanitaria si sta tramutando in emergenza economica. A protestare contro le misure fin qui attuate dal Governo quest’oggi sono state le partite Iva che si stanno ritrovando in difficoltà malgrado gli aiuti governativi.
A riportare la voce della protesta è La Repubblica con un servizio sul proprio sito, dove vengono intervistati diversi proprietari di piccole aziende e attività: “Dopo 50 anni mi ritrovo costretto a dover chiudere l’azienda, ancora lo Stato non mi ha dato nemmeno i 600€ promessi. O andremo a rubare o moriremo di fame. Ho 5 dipendenti, tutti messi in regola, adesso sono in cassa integrazione ma non hanno i soldi per campare. Fin qui li ho sovvenzionati io, ma ora non so più cosa fare”, dichiara Elio Tessitore a La Repubblica.
In numerosi sono scesi in via Libertà a Palermo per protestare contro misure che ritengono inadeguate, che non sono sufficienti per evitare la chiusura di tante attività col conseguente licenziamento di decine e decine di lavoratori dipendenti.
Le difficoltà sono numerose per tantissime partite Iva, e anche quando si riaprirà non è detto che la situazione tornerà alla normalità per ognuna di queste. Ciò che chiedono ognuno di questi imprenditori scesi in piazza è un maggior sostegno statale in un momento di difficoltà, tramite interventi che possano sollevare le imprese dalla burocrazia, dalla tassazione eccessivamente impegnativa, e una politica coraggiosa che non abbia paura di osare in un momento di crisi generale che coinvolgerà quasi tutti i settori imprenditoriali.
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