Le dichiarazioni esclusive nel corso di una telefonata in diretta alla trasmissione domenicale “Non è l’Arena” condotta da Massimo Giletti
Dalle dichiarazioni del PM Nino Di Matteo circa la proposta di nomina ricevuta a capo del Dap, poi ritirata dal ministro Bonafede, sembrerebbe che alla base della scelta finale ci siano state alcune intercettazioni dei detenuti ostili alla nomina di Nino Di Matteo.
”Non ho mai fatto trattative politiche con nessuno – sostiene Di Matteo-, ma venni raggiunto da una telefonata del ministro Bonafede che mi chiese se ero interessato a diventare capo del Dap o prendere il posto di direttore generale degli affari penali. Chiesi 48 ore di tempo nel frattempo ero stato informato della reazione preoccupata all’indiscrezione da parte del mondo mafioso. Dopo meno di 48 ore andai trovare il ministro che mi disse che ci aveva ripensato e mi chiese di accettare il ruolo di direttore generale degli affari penali del ministero. Nel giro di 48 ore mi sono ritrovato a essere designato a capo del Dap e quando accettai mi trovai di fronte a questo cambio”.
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