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[VIDEO] Milano inizia la fase 2… ballando. Il video scatena le polemiche social

Milano inizia la fase 2 dell’emergenza Coronavirus… ballando. È questo ciò che hanno fatto un gruppo di ragazzi riuniti per strada a Milano con mascherine e le distanze di sicurezza non sempre rispettate pienamente.

Il video in questione ritrae una ventina di ragazzi riuniti per strada che ballano sulle note di “Sweet Dreams”, come se volessero liberarsi di tutte le frustrazioni ed i dolori vissuti in queste settimane di quarantena. Sono state enorme le polemiche che il video ha suscitato nel web.

Tra i commenti infuriati della maggior parte della popolazione social, qualcuno evidenzia che il video sembra essere stato girato durante il tramonto, dunque in un momento in cui ancora la Fase 2 non era entrata in atto. Se così fosse il video sarebbe ancor più grave, considerate le disposizioni della Fase 1 che vietato completamente questo genere di manifestazioni pubbliche.

Eppure ciò che ho avvertito guardando quel video non è stata né rabbia né gioia, bensì una sensazione agrodolce. Il fastidio, vista la situazione che tutti noi stiamo vivendo, è naturale e non può passare in secondo piano; d’altro canto, però, non si può nemmeno non tenere in considerazione il fattore umano che può aver spinto quei ragazzi a riversarsi per strada dopo mesi chiusi dentro. Sia chiaro: non si vuole qui giustificare un atto che, soprattutto se svolto nella giornata di ieri, sarebbe gravissimo. Si sta tentanto invece di trovare una connotazione umana ad una giusta polemica.

Questi ragazzi probabilmente avevano soltanto voglia di tornare per qualche istante alla vita di prima, avevano soltanto il desiderio di tornare a respirare e divertirsi senza la paura del contagio. Atteggiamenti di questo tipo, però, non possono essere affatto giustificati. E non soltanto per una questione di “rispetto” nei confronti di coloro che soffrono e hanno sofferto a causa del Covid-19, bensì soprattutto perché non possiamo sperare che tutto torni come prima, perché ciò che c’era prima era profondamente sbagliato e ci ha portati a vivere questa situazione drammatica.

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