Prima denunciò il suo estorsore, ora questo potrebbe essere scarcerato per ragioni di salute. La rabbia dell’imprenditore Giuseppe Piraino è tangibile dalle sue parole, colme di delusione e rammarico.
L’estorsore è Luigi Marino, e nel dicembre del 2018 si presentò nel cantiere di Piraino per imporre il pizzo all’imprenditore. L’imprenditore trovò il coraggio di denunciare, e ad oggi Marino è in carcere. Adesso, però, potrebbe ritrovarsi tra i tanti scarcerati di questi giorni.
“Diciamolo chiaramente, le scarcerazioni dei boss mafiosi sono una disfatta dello Stato, è una grande sconfitta per la giurisprudenza. Mi sembra semplicemente assurdo che centinaia di detenuti, molti dei quali al carcere duro, abbiano problemi di salute così gravi. Il mio estorsore vuole uscire dal carcere perché sostiene di avere apnee notturne e altri problemi, ma quando venne da me a chiedermi i soldi era grande e grosso mentre mi minacciava“, riporta Adnkronos le parole dell’imprenditore palermitano.
“Bisogna creare sistemi giuridici che non permettano ai mafiosi di non uscire dal carcere mi sembra assurdo che oggi quasi 1.000 persone abbiano tutti la stessa problematica. Il mio estorsore sostiene che ha problemi cardiaci. Per fortuna i magistrati hanno respinto la prima istanza ma ora è in attesa dell’appello“.
“I mafiosi non meritano nessun tipo di beneficio. Anzi, dirò di più. Forse sarò criticato, ma penso che ai mafiosi lo Stato dovrebbe togliere i propri figli perché i familiari dei boss sono tutti al loro posto e possono prendere le redini del padre. Sì, sono amareggiato e anche arrabbiato, e pure tanto. Questa gente uscendo dal carcere torna ad avere un tenore di vita di sempre. E continua a fare quello che faceva prima”.
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