Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha parlato in un’intervista al Corriere della Sera, delle prospettive future, cosa aspetta l’Italia nei prossimi mesi e degli ultimi avvenimenti accaduti, belli e brutti.
Tra quelli assolutamente positivi la liberazione di Silvia Romano: “Siamo davvero felici per Silvia Romano e per i suoi familiari. Merito dei nostri servizi di intelligence, in particolare della nostra Agenzia esterna, del lavoro investigativo dell’autorità giudiziaria, della costante attenzione del ministro Di Maio e della Farnesina e del ministro Guerini e della Difesa. La protezione della vita dei nostri connazionali è una priorità per il Governo“.
Tornando al discorso Covid-19, la povertà cresce sempre di più, come il timore di nuove tensioni sociali:
“Saranno mesi molto difficili, siamo di fronte alla prova più dura dal Dopoguerra. Avremo una brusca caduta del Pil e le conseguenze economiche saranno molto dolorose. Il governo ce la sta mettendo tutta e continuerà a operare con la massima determinazione per garantire la tenuta sociale ed economica del Paese e renderlo più competitivo, più equo e inclusivo”
Non è rimasto inosservato quanto accaduto a Milano, sui Navigli, ecco il commento del Premier:
“Comportamenti gravissimi. Se non si rispetta il distanziamento rischiamo di vanificare tutti gli sforzi fatti e tornare a un lockdown, anche se circoscritto, con danni ancora più gravi per la nostra economia. Ma ho fiducia che continuerà a prevalere il buon senso degli italiani”.
Sul prevalere di una libertà decisionale lasciata agli enti locali, Giuseppe Conte afferma:
“Con le linee guida che ci permetteranno un controllo della curva epidemiologica, potremo permetterci anche differenziazioni geografiche. Questo non significa procedere in ordine sparso e affidarci a iniziative avventate. I risultati raggiunti sono anche il frutto del dialogo quotidiano avuto con i rappresentanti degli enti locali, grazie anche al lavoro del ministro Boccia“
Sulle prossime vacanze, su cosa ci attende davvero, il Premier vuole dare un po’ di serenità:
“Quest’estate non staremo al balcone e la bellezza dell’Italia non rimarrà in quarantena. Potremo andare al mare, in montagna, godere delle nostre città. E sarebbe bello che gli italiani trascorressero le ferie in Italia, anche se lo faremo in modo diverso, con regole e cautele. Attendiamo l’evoluzione del quadro epidemiologico per fornire indicazioni precise su date e programmazione”.
Sull’arretratezza dell’Italia in merito ad app, test e tamponi, così risponde Conte:
“Stiamo lavorando giorno e notte per rafforzare le attività di monitoraggio, contact tracing e tele-assistenza, in una più ampia strategia integrata che prevede potenziamento degli ospedali, delle terapie intensive e della medicina del territorio. Aspettiamo di vedere il funzionamento dell’app, ma invito a considerare che potremmo essere tra i primi al mondo ad avere sviluppato un sistema pubblico con tutte le garanzie“
Tema scuola a settembre. Come sarà il rientro?
“Il rientro deve essere gestito in modo unitario su tutto il territorio nazionale. Stiamo lavorando con la ministra Azzolina a un ventaglio di soluzioni così che a tutti i nostri studenti venga assicurato il rientro in classe a settembre in condizioni di sicurezza”
Su una possibile anticipazione al 18 maggio all’apertura di bar, ristoranti e parrucchieri e non più l’1 Giugno, chiarisce il Presidente del Consiglio:
“Stiamo raccogliendo i dati dell’ultimo monitoraggio e con gli esperti stiamo definendo regole chiare sulla sicurezza per lavoratori e clienti. Se sul piano epidemiologico la situazione rimarrà sotto controllo, potremo concordare con le Regioni alcune anticipazioni. L’importante è procedere sulla base di monitoraggi puntuali, perché per le imprudenze pagheremmo costi enormi”
Potevano sicuramente esserci più vittime senza lockdown, eppure l’Italia conta 30.000 morti:
“Le vittime del coronavirus sono una ferita che ci porteremo dietro per sempre, purtroppo, come tanti altri Paesi. Abbiamo sempre agito in scienza e coscienza, ponderando tutte le decisioni. Non saprei dire una scelta che non rifarei”.
In merito ai forti contrasti interni, anche con Italia Viva, cosa risponde?
“Italia Viva pone delle questioni, a volte, con particolare vivacità. Ma sono convinto che da questo confronto ripartiremo più forti e coesi. Io sono qui per tirare il Paese fuori dalle sabbie mobili di un’emergenza senza precedenti. Lavoro per l’Italia, non per me stesso“.
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«Arriverà il momento in cui dovremo interrogarci sulle responsabilità. Credo però che questo sia il momento in cui privilegiare la collaborazione tra Stati per sconfiggere il virus. Non è il momento delle divisioni».
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