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La Sicilia prima per indice di trasmessibilità (RT). Brusaferro: “Non c’è da preoccuparsi”

Coronavirus

Durante l’ultima conferenza stampa il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità ha fatto il punto dello sviluppo del contagio, analizzando la situazione in tutta l’Italia. In questo momento il trend è decrescente è vero, ma allo stesso tempo bisogna considerare che l’impatto del nuovo decreto (quello del 4 Maggio) non si farà vivo prima di qualche giorno (presumibilmente non prima di fine Maggio, inizio Giugno). In questo momento, sempre da quanto emerso nella conferenza stampa conclusasi qualche minuto fa, emerge che l’Indice R0 ha un influenza dello 0,5 e 0,7 in tutta la nazione.

Cosa vuol dire questo dato? Significa che ogni persona infetta ne contagia automaticamente (per riflesso) un’altra. Adesso però, il dato che valutano gli esperti è un altro: l’indice di trasmissibilità RT. Si valuta cioè, dopo il periodo di lockdown, il dato delle persone che sono state infettate da un singolo individuo in tutto l’arco della sua infettività.

Ed è proprio su questo punto che merita attenzione la nostra regione. Se questo indice rileva il numero 1 (cioè che il valore dell’indice RT è pari a 1) allora non c’è da preoccuparsi giacchè ciò tradotto, indica che si va verso l’eliminazione della malattia in un’intera regione italiana.  Ma se il dato è superiore allora si va verso una crescita esponenziale del numero dei casi. Proprio nella nostra Sicilia il valore di questo speciale indice è pari a 1,12, il che significa che è molto alto il rischio di crescita esponenziale dei contagiati.

Nonostante la notizia possa apparentemente allarmare i cittadini siciliani, in realtà spiega il Prof Brusaferro che “il numero leggermente più alto rispetto alla normalità potrebbe dipendere da focolai limitati pregressi e che di per se non implica un aumento diffuso di trasmissione”