Prima una grande sanificazione delle chiese a cura di ditte specializzate, poi l’igienizzazione delle superfici tra una Messa e l’altra, come previsto dal protocollo tra Cei e governo: ecco le disposizioni previste per il ritorno alla Messa con i fedeli a partire dal 18 maggio presentata dal Giornale di Sicilia.
Nell’Isola però le regole di pulizia saranno affidate al cuore dei fedeli, così è stato stabilito dalle 18 diocesi siciliane. Saranno volontari ad hoc che si occuperanno della pulizia delle aule di culto.
Aule di culto che non sono state abbandonate nemmeno durante il lockdown come afferma il l’arcivescovo monsignor Michele Pennisi: “Cinque operatori hanno sanificato i pavimenti e l’ambiente. L’intervento è stato offerto dalla stessa azienda“.
Molte parrocchie si stanno già attrezzando per questa nuova fase 2, e procureranno dei dispenser per i fedeli per il lavaggio delle mani.
«Coniugheremo l’attenzione alla salvaguardia della salute con la partecipazione alla vita liturgica – aggiunge il presule -. Abbiamo preparato anche dei sussidi per garantire la sicurezza».
Il numero dei fedeli che potranno partecipare alla Messa sarà però drasticamente diminuito: nella sola Cattedrale di Palermo dei 1300 posti consueti, quelli che potranno essere disponibili sono solo 500 con le misure di distanziamento sociale. Ma per ovviare a questo problema i parroci sono disposti ad aumentare il numero delle messe o svolgerle all’aperto.
“A breve dovrebbero arrivare gli adesivi segnaposto e i dispenser digitali. All’ingresso affiggeremo un manifesto con le misure che i fedeli dovranno rispettare –afferma -. Mi
preparo ad accogliere il loro ritorno, dopo essere rimasto a contatto con loro, in questo periodo di emergenza, attraverso le piattaforme online, per momenti di preghiera e lectio divina. Sarà un momento di gioia, perché, come dice Papa Francesco, la Chiesa non è virtuale“.
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