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La C già chiusa inizia a pensare al futuro. Tra le ipotesi una riduzione del numero dei club

Oltre la crisi, si discute sulle iscrizioni al prossimo campionato.
60 squadre sono pronte a resistere.
La salute da tutelare e gli impianti da riaprire, quanto peseranno gli aiuti del governo.
La stagione 2019-2020 ha visto le ultime gare giocate a febbraio, ora si inizia a pensare al futuro.

Molte le società rette da aziende costrette adesso a pensare alla propria sopravvivenza.
E alcuni sodalizi sono al centro di trattative per la cessione: su tutti il caso Catania

Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola

Sessanta squadre, sessanta storie. Sessanta situazioni diverse che si riverberano sul presente e sul futuro. Sessanta nomi destinati a cambiare per circa un quarto del totale, fra promozioni, retrocessioni e… crolli. Già, ci sta pure questa variabile che non rallegra nessuno
Inizia così l’articolo di Vincenzo Sardu che sottolinea come, la Lega Pro, che sembra aver chiso i battenti per questa stagione, alla ripresa si troverà a dover fronteggiare due problemi: la crisi sanitaria e i problemi economici delle singole proprietà.
Rispetto alla sicurezza sanitaria, le casse dei club di C non sono floride ed un salasso di circa 100 euro a stagione sarebbe insostenibile per molte società.
E poi c’è il grosso problema delle risorse finanziarie dei presidenti che spesso in maniera romantica hanno finanziato le squadre con le loro attività. Molte aziende sono state chiuse, altre rischiano di abbassare le serrande: con quali conseguenze sulla possibilità di garantire l’esistenza delle rispettive squadre di calcio? , si legge sul giornale.

La C ha chiesto aiuti al governo: cassa integrazione, restituzione del credito di imposta e abolizione dell’Irap, voci sulle quali i presidenti delle società di Serie C si sono spesi parlando di punto di non ritorno oltre cui ci può essere la fine del sistema di terza Lega, scrive Sardu che precisa come ancora non si sono ricevute risposte positive.

E molti presidenti hanno già fatto sapere di voler uscire di scena: Franco Fedeli (Sambenedettese), Giorgio Grassi (Rimini), Lorenzo Spagnoli (Imolese), la Pergolettese, il Piacenza. Il Fano spera di cavarsela contando sulla partnership con l’Ascoli, la Vis Pesaro conta di rilanciare quella con la Sampdoria. A Bisceglie e Catania sono in atto trattative per la cessione del club, con i rossazzurri etnei difficilmente ancora sostenibili dalla vecchia proprietà.

Dire oggi quanti club si presenteranno al via della prossima stagione, è un terno al lotto. .. potrebbero saltare più di una adesione. C’è chi ipotizza una C di 40 squadre, chi mostra più ottimismo. Però tutti convengono sul fatto che si ripartirà: il come è ancora da vedere, in quanti pure. Sarà una lunga estate, calda. Con pochi momenti di svago, scrive Sardu in conclusione di articolo.
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