Un nemico invisibile in molti lo avevano definito, eppure ha invaso la nostra quotidianità e libertà più di quanto si potesse immaginare.
Al ritorno ad una pseudo normalità, il coronavirus lascia quindi moltissimi strascichi e c’è chi non riesce ad abituarsi ad una vita “come prima”, in un mondo inevitabilmente diverso.
Ecco quindi il sondaggio reso noto Izi in collaborazione con Comin & Partners, sulla propensione dei consumatori nei confronti della riapertura ai tempi del Coronavirus.
Esso rivela che dal 18 maggio, quando saranno moltissime le attività che riapriranno, poco più della metà degli italiani (53,6%) tornerà come prima nei negozi e meno di due su quattro (42,5%) nei centri commerciali.
Tutte le norme igienico-sanitarie da adottare penalizzano sia i commercianti che i consumatori: oltre la metà degli italiani (55%) non frequenterà più come prima i ristoranti e quasi la metà (48%) degli intervistati non tornerà nei bar con la stessa frequenza, rispetto alle abitudini pre Covid-19.
Eppure non vi sono dati negativi, da lunedì esiste chi vorrà vedere spiragli di luce: più di un italiano su quattro vorrà tornare nei ristoranti (35,2%) e quasi due italiani su quattro vorrebbero tornare a frequentare i bar come prima dell’emergenza covid-19 (42,4%).
In generale soltanto un’esigua minoranza sembra non voler usufruire di questa ritrovata libertà, circa il 7%, forse per la paura di un contatto con la gente.
Grandi differenze dipende a seconda della fascia d’eta. I più coraggiosi sono gli over 55, pronti a riprendere sin da subito alle vecchie abitudini. Circa il 60% si dichiara pronto a tornare a fare shopping e il 45% a fare colazione al bar. A questa fascia d’età sono mancati molto anche i centri commerciali, tanto che il 44% ha voglia di tornare a frequentarli come prima dell’emergenza.
Poco incline al ritorno a una pseudo normalità è invece la fascia di età compresa tra i 35 e i 54 anni. Circa il 58% degli over 35 dichiara che andrà meno di prima nei ristoranti e solo due su quattro (43,5%) è pronta a tornare a fare colazione al bar come prima dell’emergenza. Più della metà (53,3%) si recherà invece a fare acquisti nei negozi.
A sorpresa, i giovani sembrano accorti nel voler ritornare subito ad un prima, nella fascia d’eta compresa tra i 18 e i 34 anni: più della metà (55,5%) frequenterà meno i ristoranti e lo stesso vale per i bar, per il 52%. In generale, i giovani sono tra coloro che manifestano un atteggiamento più deciso nel voler limitare alcune attività rispetto al periodo precedente al Coronavirus. Il 10%, ad esempio, non tornerà a frequentare più i bar, circa il 9% i ristoranti e l’8% i centri commerciali.
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