Su Facebook è nato il gruppo “Fuori la Lega dalla Sicilia. No i Beni Culturali alla Lega”. Ha avuto oltre 23mila iscrizioni in meno di un giorno quasi in contemporanea con la notizia della decisione del presidente della Regione, Nello Musumeci, di affidare alla guida della Lega l’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana.
Vede volti noti del mondo della cultura locale come artisti, curatori, direttori di spazi espositivi o scrittori affiancati da attivisti e da comuni cittadini che hanno scelto di schierarsi. Vogliono polemizzare, commentare e soprattutto per diffondere approfondimenti e notizie legati a questa vicenda che sta facendo parlare molto. La comunicazione iniziale degli amministratori recita: “La delega dell’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana a un esponente delle Lega Nord è un attacco diretto ai siciliani e alle siciliane. È inaccettabile che un partito che ha sempre fatto gli interessi del Nord, disprezzando la Sicilia, entri a far parte del suo parlamento. La cosa più grave è, però, che un presidente della Regione prenda una tale decisione senza il consenso dei cittadini”.
Visto che se n’è parlato molto, puntuali anche le iniziative di protesta. Sotto il segno del distanziamento sociale, molti membri del gruppo inondano di commenti negativi le pagine ufficiali dei politici più coinvolti. Si parla anche di pianificare la fase 3 contro il coronavirus e dei sit in, distanziati, ai piedi di Palazzo d’Orleans. A corredo del gruppo, che al momento resta “segreto”, l’hashtag #SleghiAMOlasicilia e una regola per i suoi membri: “Gruppo riservato agli antifascisti. Se non lo sei passa oltre”.
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