Coronavirus, volontari sani si offrono di infettarsi per cercare un vaccino.
Tra dubbi etici e altruismo ecco il team americano ‘1 Day Sooner’, che raccoglie giovani pronti a sacrificarsi per la sperimentazione sotto controllo medico: l’Oms pronta a dire sì.
Questo il titolo di un articolo sull’edizione online del Corriere dello Sport.
10 anni fa un americano donò un rene all’ospedale di Boston, senza che vi fosse un’emergenza. Ora questo stesso uomo ha fondato un gruppo “1 day Sooner” (Un giorno prima), che raccoglie moltissimi iscritti che si sono detti disponibili ad infettarsi per poi partecipare alla sperimentazione di diversi vaccini anti coronavirus.
Anche l’Oms (Organizzazione Mondiale Sanità) ha aperto la porta a questo tipo di sperimentazione: “Potrebbero non solo accelerare lo sviluppo di un vaccino covid-19, ma anche aumentare le possibilità che i vaccini saranno più efficaci”.
E non sarebbe le prima volta che ciò accadesse. L’Oms ricorda infatti che nel 2016, un centinaio di persone sane ingerirono i batteri che causano il tifo in Inghilterra, per testare un vaccino contro la malattia. Nel 1999, le università americane hanno infettato 51 persone con batteri del colera nell’ambito di una sperimentazione di un nuovo vaccino.
I volontari sani intenzionalmente infetti potrebbero aiutare a identificare i farmaci più promettenti senza dover vaccinare decine di migliaia di persone e aspettare mesi per vedere cosa succede. Josh Morrison afferma che 90 persone provenienti dalla Spagna, 40 dalla Colombia, 20 dal Messico e 10 dall’Argentina hanno già aderito al programma, si legge nell’articolo.
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