Se sia giusta la ripartenza del calcio non spetta a noi dirlo, non è su questo che regioneremo. Non è di nostra competenza dire se questa sarebbe una mossa troppo rischiosa o se, pur nel rispetto delle regole previste dal protocollo, sia giusto rimettere in moto quello che è a tutti gli effetti un settore economico vastissimo che da lavoro a milioni di persone. Da quello che si legge in giro sui maggiori quotidiani sportivi, il calcio vuole ripartire e gli organi competenti si sono già da tempo adoperati per raggiungere questo obiettivo, che sarebbe molto importante, per qualcuno salvifico forse (in termini economici).
Ieri la riapertura del calcio tedesco, le prime partite senza pubblico e senza abbracci, le prime esultanze con un bel tocco di gomito o a distanza, non è che mi abbiano lasciato dentro tanta soddisfazione. E’ un calcio strano diciamoci la verità. Eppure, in Germania è ripartito, tutti sono tornati a lavorare in questo settore e tutti stanno rispettando le regole in maniera rigida, senza lamentele, senza parlare più di tanto. La decisione è stata presa in maniera ferrea e decisa, senza pentimenti. Quello che si è detto, si è fatto, senza blaterare.
Che sia un calcio strano è fuori discussione e ieri ne abbiamo avuto la prova, ma se la FIGC, Gravina e Spadafora, hanno lasciato intendere di voler ripartire, allora perchè non farlo subito? La Germania ha dato dimostrazione di essere più avanti. Una decisione presa senza sbavature, senza impedimenti, nel rispetto delle regole e anche in uno scenario di relativa tranquillità (almeno a giudicare dalla prima giornata dopo il lockdown). In Italia perchè stanno ancora tutti a discutere? Perchè il Comitato Tecnico Scinetifico dice che il protocollo di sicurezza non va ancora bene? Che si vuole fare più di quanto già non sia stato fatto?
Calciatori, staff e tutti coloro che lavoreranno in questo mondo alla ripresa del campionato (eventualmente) saranno controllati prima di ripartire, saranno monitorati. Questa è la cosa fondamentale. Non è importante evitare gli abbracci dopo un gol e darsi la “gomitata” al posto del “cinque” quando si esce dal campo, visto che poi il contatto fisico c’è comunque; basti pensare al mucchio selvaggio che si crea in area di rigore durante un calcio d’angolo.
Perchè tutte queste prese in giro? Queste manovre per apparire più belli di fronte agli altri e imbrogliare invece se stessi, che è l’aspetto più grave. Da settimane, c’è la volontà di ripartire e ancora nessuna decisione, nessuna conferma, solo confusione. In Germania giocano e si divertono anche senza pubblico, qua ancora le parti si prendono a sportellate. Massimo rispetto se si vuole annullare tutto, ma non si perda ancora del tempo di fronte ad una volontà che è stata già espressa da tempo (e da più parti).
L’Italia è un paese meraviglioso, un paese che anche nella difficoltà ha saputo reagire e tamponare il virus (la curva epidemiologica continua a scendere), causa di tutto questo trambusto. Poi ci perdiamo nel “chiacchiericcio” tipico, nelle banalità, nella paura di prendere una decisione che da settimane è ormai stata presa, diciamoci la verità. La Germania da la sensazione di essere più avanti, forse è la loro freddezza che li agevola. Noi invece siamo ancora qui, a discutere e complottare come solo noi sappiamo fare.
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