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Orlando a TifosiPalermo: “Cosa temo da domani? Potrei chiudere una parte della città, ma è una mossa…”

Palermo Festino

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, è stato ospite nella nostra rubrica “4 chiacchiere in compagnia di…”. Tanti i temi trattati: dalla fase 2 contro il Coronavirus in corso ai movimenti sul fronte Regione Siciliana, con la fusione Lega-Beni culturali:

“Oggi un sindaco ha gli stessi problemi che ha un ristoratore o un pasticcere. Abbiamo bisogno di regole certe. Io ho il diritto di sapere cosa devo fare e capire quando posso riaprire. Finalmente sembra che il governo nazionale possa dare indicazioni. Con il presidente regionale c’è un bel rapporto, ma stiamo assistendo a tanti governatori regionali che fanno gli apprendisti virologi e questo crea soltanto confusione.

Voglio ringraziare i palermitani perché ancora oggi siamo una grande città che ha il minor numero di contagi e di morti. Abbiamo ottenuto un bel risultato e questo si deve al lavoro di tutti, poi certamente le eccezioni ci sono sempre. Al termine di questo tunnel io sarò come una start-up, sarà come iniziare una nuova vita.

Non vado allo stadio perché tifo Palermo o per vedere la mia squadra del cuore, oggi non vado allo stadio per questo, per rispetto delle norme. Ci vado se è in sicurezza. Non vado al ristorante perché lo chef è bravo, ma ci vado se è in sicurezza. Stiamo recuperando un nuovo modo di vivere e quindi stiamo diventando tutti start-up.

Cosa temo da domani? Da domani dico che è possibile fare una vita normale, tanto normale che molti ristoratori non riapriranno. Per fare una camminata, non serve scegliere luoghi affollati, basta andare in un posto poco affollato. Evitiamo insomma di “tampasiare” inutilmente e non scegliamo tutti gli stessi posti. Se i contagi risalgono, l’unica cosa che posso fare è chiudere per intero una parte della città, ma questa è una mossa che vorrei non fare mai. Vi posso garantire che per i bergamaschi questa è stata una batosta. Dedico il 50% delle mie forze all’emergenza, e un 50% al futuro, perché è chiaro che la vita deve continuare.

Turismo? Sono in contatto diretto con operatori della Germania che è un la mia patria adottiva, parlo il tedesco meglio dell’Italiano. A giugno forse qualcosa si potrà fare, stiamo lavorando anche per questo settore. Se noi arriviamo a giugno con il messaggio che abbiamo un andazzo sanitario migliore di quello di altre regioni, non vi nascondo che potremmo avere molti turisti. Abbiamo un corpo di lavoratori molto importante in tal senso”.

PARTE 2: “Hera Hora? Non potevo fare scelta migliore. Vi dico tutto sullo Sperone e su Feltri…”
PARTE 3: “Tifosi a settembre? É possibile solo se…”

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