Nessuna speranza di riprendere i campionati dilettantistici: quella piccola fiammella adesso è definitivamente spenta.
Adesso l’attesa è tutta per il Consiglio Federale che si terrà mercoledì 20 maggio in Federcalcio, ecco le parole del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, rilasciate al Corriere dello Sport:
“Attendiamo le valutazioni di un organismo superiore, quale è il Consiglio Federale, perché la Lega Nazionale Dilettanti ragiona in un’ottica di sistema, un sistema del quale è parte attiva e positiva. Noi agiamo con correttezza e rispetto verso tutte le componenti, e in modo particolare verso il consiglio delegato a dare risposte. Per questo chiediamo che tutti facciano lo stesso nei nostri confronti: quel rispetto che si deve a chi rappresenta, con i suoi numeri, la base del calcio italiano.
Negli ultimi tempi abbiamo espresso la nostra contrarietà a fughe in avanti e personalismi. Grazie anche ai poteri ottenuti con l’ultimo Decreto governativo, abbiamo un’occasione unica per organizzare quelle riforme strutturali che non sono più rinviabili. Per la LND questo processo è imprescindibile. E’ necessario intervenire subito, negli interessi di tutto il mondo del calcio e non di bottega“.
Al di là del grosso capitale da investire, e delle persone da mettere in sicurezza, in serie D sono tantissime le gare da disputare (della regular season sono ben 745, senza contare quelle che si sarebbero dovute disputare tra play-off, play-out e poule scudetto).
Ecco quindi quello che Sibilia si aspetta dal Consiglio direttivo: “Dal Consiglio Federale mi aspetto indicazioni precise sulle modalità di completamento della stagione. In questo modo potremo dare al movimento dilettantistico, a cominciare dalla serie D, le risposte necessarie e tanto attese“.
Forse per rendere bene l’idea di quanti tamponi sarebbe necessario effettuare in serie D, è meglio andare per numeri. In Italia sono stati effettuati 2,9 milioni di tamponi (quinta cifra al mondo dopo Stati Uniti, Russia, Germania e Spagna). Per effettuarli a tutti i tesserati della serie D servirebbero 1,1 milioni di tamponi più di un terzo di quelli già effettuati.
Sicuramente qualcosa di impossibile, per una categoria che forse non nutre le stesse esigenze dei colleghi di serie A, che devono anche affrontare le competizioni di Champions…
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