Il calcio in Corea del Sud è ripartito la scorsa settimana. I campionati di K League 1 e K League 2 hanno iniziato a porte chiuse, rispettando le norme per evitare il contagio da coronavirus. Tante le iniziative in tutto il mondo per far sentire i giocatori in campo meno soli.
Quella del Seoul è stata molto particolare: bambole gonfiabili sugli spalti del World Cup Stadium al posto dei tifosi. E’ stata questa l’immagine che la produzione televisiva ha proposto durante la partita contro il Gwangju di ieri mattina vinta per 1-0. La società della capitale ha insistito sul fatto che erano dei manichini ma in realtà erano vere e proprie sex dolls. Però ha ammesso che provenivano dalla Dalcom, fornitore di giocattoli sessuali: sono stati loro a offrirsi di riempire i posti vuoti in occasione della prima gara casalinga del club della nuova stagione. Alcune bambole inoltre avevano in mano dei cartelli che pubblicizzavano siti web con materiale per adulti, e la pornografia in Corea del Sud è vietata. In totale ne sono state piazzate 30, di cui 28 femmine e 2 maschi.
Lee Ji-Hoon, funzionario del Seoul, ha dichiarato alla BBC che “non sono stati effettuati controlli sui precedenti lavorativi dell’azienda e, dunque, non ci si è resi conto del legame con l’industria del sesso”.
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