La città è in fermento, aspettando di sapere quale destino attende il Calcio Catania. Il countdown è cominciato poiché tra meno di una settimana la Sezione Fallimentare del Tribunale etneo si dovrà esprimere in merito all’istanza di fallimento presentata nei confronti del club etneo.
Nel frattempo a muoversi sono sia il sindaco Pogliese che l’assessore allo Sport Sergio Parisi che hanno incontrato i rappresentanti della cordata, chiedendo di salvare la matricola e la categoria, obiettivo che sembra in linea con i desideri di Pellegrino e Pagliara.
Questo potrà avvenire attraverso la costituzione di una Spa, che potrebbe prendere luce proprio questa mattina, con capitale sociale di 50mila euro che rappresenterà la sua offerta per rilevare la società. Potrebbero prendervi parte non solo imprenditori siciliani, ma anche chiunque vorrà partecipare e salvare il Catania.
Così Pogliese al Corriere dello Sport: “Ho ribadito a nome mio e dell’Amministrazione concreta vicinanza a questo progetto che intende salvare la storia della società rossazzurra da un fallimento che sarebbe una grave perdita per la città. Ho ritrovato in Maurizio Pellegrino l’entusiasmo e la passione necessari per salvare in extremis la matricola rossazzurra, che da 74 anni alimenta la passione di generazione di catanesi.
Mi rendo conto tuttavia che è necessaria un’assunzione di responsabilità della controparte, per definire in tempi brevi una trattativa per l’auspicabile passaggio di proprietà. A Pellegrino ho ribadito che non soltanto sostengo l’idea dell’azionarato diffuso, ma che aiuterò il rafforzamento societario ricercando il supporto di imprenditori disponibili a un investimento che considero non solo per la squadra, ma per il rilancio della città“.
Ad esprimersi in tal proposito anche uno dei rappresentanti della cordata, Fabio Pagliara: “Ci stiamo provando con generosità e passione, mettendo in campo risorse, un progetto, un piano industriale. La situazione è drammatica ma ci sono margini di salvataggio, se ci sarà la collaborazione della città a tutti i livelli. Una cosa sia chiara: noi vogliamo salvare la storia, la categoria, i posti di lavoro, il patrimonio sportivo e il senso di appartenenza dei tifosi che si riconoscono in un percorso che viene da lontano. Non ci interessa un progetto diverso che parta dalla D“.
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