La riunione della Figc di oggi? Per il Palermo una sciocchezza. Per tanti altri un dramma.
Il Consiglio Federale che si è tenuto oggi a partire dalle 12,00 e di cui vi abbiamo già ampiamente scritto, visto con occhi egoistici del tifoso rosanero è una sorta di finta, di burla, qualcosa di poco conto.
Aver stabilito che i campionati dilettantistici si sarebbero fermati equivale alla scoperta dell’acqua calda, dicono gli amanti di detti e proverbi.
La vera sorpresa semmai è la Lega Pro, prossimo campionato che dovrebbe vedere i rosanero ai nastri di partenza. O dove si vorrà collocarlo dopo una indispensabile riforma dei campionati.
La vera sorpresa, dicevo, è aver stabilito che la C continua, con buona pace per il famoso documento prodotto dalla Lega C in cui, oltre a chiedere lo stop dei campionati, si chiedeva lo stop alle retrocessioni ed ai ripescaggi. Ricordate? Quel comunicato che praticamente aveva scontentato tutti, dalla B alla D e che oggi viene clamorosamente smentito: perché la Figc ha detto che i campionati professionistici riprenderanno, inclusa la C. E la decisione puzza di paura di ritorsioni e ricorsi per la 4° da promuovere.
La C dunque riparte, per la gioia di tanti presidenti che adesso dovranno pagare stipendi, dipendenti, giocatori, affitti, trasferte, sanificazioni, tamponi e quant’altro…
Insomma se c’era qualche piccolo club di C che stava con l’acqua alla gola, ricominciare a giocare sembra abbia il sapore di una condanna definitiva.
E dal pianeta C arrivano già le prime proteste. Due su tutte (ma sono solo due prese ad esmpio) sono quelle del presidente della Pro Vercelli e del Carpi, due grosse società mica le ultime arrivate.
Sponda Pro Vercelli: “ Non si può giocare in queste condizioni, checché ne pensi la Federcalcio. In questa categoria ci sono delle problematiche che in A non ci sono… ci sono in C delle criticità economiche, come i tamponi, gli affitti dei giocatori, che a maggio lasciano e se ne tornano a casa. Gravina, che è stato dirigente in Serie C, dovrebbe saperle bene queste cose. Se vuole può pagarci lui gli affitti, i giocatori mica possono stare qui tutta la vita. Venga lui a risolverci questi problemi… Certo, 52 presidenti su 60 hanno votato per non proseguire. Poi c’è anche il problema che non si sa cosa succederà nella prossima stagione. Si sapesse cosa accadrà forse si potrà anche imporre di riprendere. La ripresa è subordinata al fatto che bisogna decidere sulla quarta promossa e sulle retrocessioni senza scontentare nessuno. Perché è impensabile un campionato senza retrocessioni. Hanno deciso per non decidere. A questo punto Ghirelli per coerenza dovrebbe dimettersi”.
Ma anche il presidente del Carpi non è tenero: “ Io penso di non partecipare più alle assemblee, tanto è inutile. Non si è preso in considerazione nulla di quello che hanno deciso 60 presidenti. A questo punto ce lo dicano: inutile fare assemblee, aspettate le nostre decisioni. Inutile esprimere delle votazioni.
Dichiarino dalla Federcalcio che la Serie C non conta niente, che deve aspettare le decisioni dall’alto. Così uno si adegua. Abbiamo creato tutto questo teatrino, che poi viene cancellato. Io non giudico neanche il risultato finale. Non vado a sindacare su questo, ma se non contiamo niente è giusto che non diciamo niente. Si fa perdere tempo a imprenditori che discutono per 20 giorni e con un colpo di mano non vale niente”.
E sono passati solo pochi minuti dalla fine dell’assemblea….
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