Quindici anni di distanza eppure un momento indelebile come questo rimane nella memoria di tutti i tifosi rosanero. Le porte dell’Europa si spalancano per il Palermo: quella che ancora non si chiamava Europa League ma Coppa Uefa. L’accesso conquistato con un turno d’anticipo per cui però i rosa dovettero aspettare per festeggiare.
Solo il definitivo ko del Messina con il Brescia già retrocesso diede la certezza definitiva e matematica, ma uscire in casa Milan con un prezioso pareggio significò tanto.
Quel venerdì sera, concesso per favorire i rossoneri che dovevano sostenere la finale di Champions League con il Liverpool si rivelò magico. Eppure, come sottolinea il Giornale di Sicilia, l’inizio fu davvero preoccupante ed il portiere rosanero dovette incassare ben 3 reti, il momentaneo 1-1 fu raggiunto solo in circostante fortunose con un autogol, per un retropassaggio di testa di Costacurta, troppo angolato per Abbiati.
Ma nell’ultima mezz’ora di gioco il Palermo si scatenò: prima un rigore di Toni e, dopo due minuti, un sinistro da distanza ravvicinata di Barone valsero il definitivo 3-3. La squadra di Guidolin varcò i confini nazionali, il Milan rinunciò allo scudetto, consegnato alla Juventus e poi revocato per Calciopoli.
Ecco la sintesi di quel match, un balzo nella storia:
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