L’organo della federazione presieduto da Gabriele Gravina ieri ha deciso lo stop del campionato serie D nel quale milita il Palermo e di tutta l’attività dilettantistica.
La palla passa alla Lega nazionale dilettanti presieduta da Cosimo Sibilia che nella riunione di domani dovrà proporre al Consiglio federale i meccanismi di promozione e retrocessione.
Tra gli “oggettivi coefficienti” per stabilire chi ha diritto alla promozione potrebbe esserci la media punti: quella del Palermo è di 2,42 a partita contro i 2,15 del Savoia diretta inseguitrice.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
Il campionato del Palermo è finito il primo marzo. La ventiseiesima giornata, sulle trentaquattro in programma nel girone I della serie D, quella del 4- 0 rifilato al Nola al ” Barbera”, resterà l’ultima disputata dai rosanero in questa stagione.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che sottolinea come per avere la certezza sulla promozione bisognerà attendere.
E non domani quando la riunione della Lega Dilettanti dovrà soltanto stabilire i meccanismi di promozione e retrocessione; sarà poi la Figc a decidere: “Sarà competenza del Consiglio federale determinare i criteri di definizione delle competizioni in caso di definitiva interruzione, anche applicando oggettivi coefficienti correttivi in campionati che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni”.
E se si applicasse la norma della media punti per il Palermo non ci sarebbe alcun problema: 2,42 rispetto ai 2,15 del Savoia. Lo ha ribadito anche ieri Gravina in Consiglio Federale… nella definizione delle classifiche dei tornei che non si concluderanno, si dovrà tenere conto del merito sportivo secondo quanto previsto dal Comitato olimpico internazionale e dal Coni, delle norme varate da Fifa e Uefa , scrive Tripi.
E sarà probabilmente un’estate calda, fatta di reclami e ricorsi sebbene il Decreto Rilancio del Governo Nazionale ha stabilito dei criteri che limitano i ricorsi dei non soddisfatti… In particolare saranno abbreviati gradi e tempi della giustizia sportiva passando quindi direttamente al Collegio di garanzia dello sport e, eventualmente e successivamente, attraverso il Tar e il Consiglio di Stato, scrive Tripi in conclusione di articolo.
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