Oggi come un anno fa, il Palermo deve ancora aspettare per sapere il suo futuro. Niente è come l’anno scorso certo: una società seria ha sostituito degli attori niente male, il Palermo è primo in classifica se pur in serie D e a fare da cornice, un entusiasmo ritrovato, un anziano di 80 anni che va allo stadio con lo stesso sorriso di un bambino di 13. Questo è il momento in cui capisci che tutto è davvero cambiato, quando un buon saggio con la barba riesce ancora ad innamorarsi dei suoi colori. Quest’anno di scene così ne ho viste tante prima di una partita (fosse essa contro il San Tommaso o contro il Messina).
Ma torniamo alla nostra storia. Era maggio anche allora, era il mese in cui si erano insediate persone dello spettacolo a guidare il Palermo, soltanto che nessuno lo aveva capito, oppure qualcuno sì ma non lo voleva dire. Erano oratori che avevano promesso e che poi, hanno deluso, anzi hanno ucciso, le speranze dei tifosi. Tra qualche giorno sarebbe scaduto quel maledetto termine per l’iscrizione della squadra in serie B (sì, in cadetteria, visto che il ricorso del fallimento era stato vinto e i rosanero avevano evitato la C). Ansia, solo un’attesa inutile e per nulla promettente, perchè tutti, ma proprio tutti avevano fatto quello che era stato richiesto, tranne i Tuttolomondo. Palermo non iscritto, tifosi in lacrime, società fallita.
E’ facile descrivere lo scenario in questo modo, con tre parole semplici. Ma quell’attesa fu davvero dolorosa per i cuori rosanero, un macigno. Era la fine del Palermo e dei sogni che qualcuno si era permesso di alimentare nel suo animo, pur avendo di fronte uomini da circo. Eppure erano stati bravi, un teatrino perfetto. L’attesa quella sera non era essa stessa il piacere, ma era la sofferenza, erano attimi di chi sapeva o aveva capito, che tutto era finito. Poi pec, email, lettere, ricorsi, fogli volanti e manifestazioni. Nulla è stato utile.
Verdetto si attendeva ieri, verdetto si attende oggi. Quello era il mese della fine, oggi Maggio è un nuovo inizio e domani si dovrà essere felici. Domani forse è importante che i due momenti si tocchino nella mente di ciascun tifoso del Palermo e che il secondo, quello che sara “carne” tra 24 ore, sotterri il primo, quello sporco di un anno fa. Sarà la rivincita dei palermitani, della gente che tiene alla squadra, dei dirigenti che hanno lottato quest’anno pur avendo tra le mani il nulla quando tutto era cominciato. Ringraziamento speciale pure alla serie D, una categoria che ci ha accolti bene e che ci ha fatto divertire, tra una trasferta e l’altra; una serie che farà (nonostante tutto) parte della storia rosanero. Oggi è un’attesa dolce, di quelle che i tifosi conoscono bene e domani, non c’è dubbio che il treno arriverà puntuale, dritto verso la serie C, dritto verso il professionismo.
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