Non saltate sulla sedia e non mettetevi a ridere. Certo la notizia fa sorridere o forse anche arrabbiare, ma ha un fondamento scientifico.
Del resto la cannabis non viene impiegata solo per confezionare gli illegali “cannoni” ma trova applicazione in campo medico ormai da anni. Riconosciute le sue proprietà anche in campo oncologico e nella cura del dolore.
Ma in questo caso, in quello cioè dell’epidemia da covid-19, l’uso della pianta sarebbe sotto forma di colliri o sciroppi con cui fare gargarismi.
Dunque che non venga in mente che facendosi una canna si resta immuni dal coronavirus, perchè non è affatto così.
Come riporta il Mirror, gli scienziati dell’Università di Lethbridge sostengono di aver trovato forti varietà di cannabis che potrebbero aiutare contro il COVID-19.
Questo si legge sull’edizione online del Corriere dello Sport che riprende un articolo pubblicato sulla rivista inglese Mirror:
“Gli scienziati affermano di aver fatto un enorme passo avanti nella ricerca di un trattamento per il Coronavirus, sotto forma di cannabis. Gli scienziati dell’Università di Lethbridge, infatti, sostengono di aver trovato forti varietà di cannabis che potrebbero aiutare a prevenire e quindi curare il COVID-19.
Secondo i ricercatori, la cannabis può ridurre fino al 70% i punti di ingresso del virus nel corpo.
Parlando a CTV News, Olga Kovalchuk, una delle ricercatrici, ha dichiarato: “All’inizio eravamo totalmente sbalorditi e poi siamo rimasti davvero contenti”. I ricercatori riconoscono che sono necessarie ulteriori ricerche, ma affermano che la cannabis potrebbe essere utilizzata per sviluppare trattamenti preventivi “sotto forma di collutori e prodotti per i gargarismi della gola. Data l’attuale situazione epidemiologica disastrosa e in rapida evoluzione, è necessario prendere in considerazione ogni possibile opportunità terapeutica e via”.
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