Che il campionato di Serie C possa riprendere sembra abbastanza difficile: troppo onerosi i costi per garantire i protocolli di sicurezza sanitaria. E poi la maggioranza non ha alcuna voglia di farlo.
Si prospetta allora, come suggerito dal presidente Gravina, la possibilità di play-off e play-out, sebbene con criteri da definire. Per esempio su quali squadre dovrebbero esserne coinvolte, cioè se anche le prime di ogni girone, ben distanti dalle seconde.
Ma nell’ipotesi in cui le condizioni sanitarie non dovessero consentirlo, sarà inevitabile lo stop al campionato e la cristallizzazione delle classifiche. Come in serie D.
Lo stesso presidente Gravina scrive: “..in caso di definitiva interruzione, abbiamo deciso che la definizione della classifica potrà avvenire anche applicando oggettivi coefficienti correttivi che tengano conto della organizzazione in gironi e/o del diverso numero di gare disputate dai Club e che prevedano in ogni caso promozioni e retrocessioni.”
Insomma Gravina, anche a tavolino, vuole promosse e retrocesse. Ed allora ipotizziamo lo stop e la cristallizzazione delle classifiche. Che succede? Partiamo dalle retrocessioni.
Il regolamento dice che da ogni girone retrocedono tre squadre in serie D. E la soluzione sembra facile perche:
-nel girone A le ultime tre hanno giocato lo stesso numero di gare e la classifica è dunque chiara. Olbia, Pianese e Gozzano vanno in D.
-nel girone B l’Arzignano (22 punti) ha una gara in meno dell’Imolese (23 punti). Se si applicano i coefficienti correttivi, si salva e manda l’Imolese in D assieme a Fano e Rimini.
-nel girone C, giochi praticamente fatti, Bisceglie, Rende e Rieti vanno in D perché ben distanti dalla quart’ultima e con le stesse gare.
Capitolo promozioni. Con classifiche cristallizzate, spazio al regolamento che dice: le prime di ogni girone vanno in B. Monza, Vicenza e Reggina promosse in cadetteria, senza alcun dubbio.
Ed eccoli IL PROBLEMA, la 4° da mandare in serie B. Non potendo giocare, come si procederà? Quali criteri saranno adottati? Potrebbe prevalere il merito sportivo e cioè i punti conquistati. E nascono i conflitti. La Carrarese (girone A) sembra fuori dai giochi con i suoi 45 punti.
Dal girone B le pretendenti sono Reggiana(55 punti in 27 gare) e Carpi(53 punti in 26 gare) con gli ultimi che hanno un punto in meno ma anche una gara in meno.
Se si applicano i correttivi il Carpi scavalca la Reggiana, totalizzando una media punti di 2,038. Nel girone C il Bari(60 punti in 30 gare) raggiunge una media punti di 2,00. Vista così, il Carpi andrebbe promosso ma i pugliesi protestano, urlano e asseriscono che un conto è avere una media di 2,00 punti in 30 gare , altra cosa 2,038 con tre gare in meno. Una bella matassa, difficile da dipanare….
Ma alla fine l’unico problema, fra promozioni e retrocessioni, sembra solo questo: Bari, Carpi o Reggiana?
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