Il cda sancisce l’uscita di scena del vice presidente, rivestirà il ruolo di consigliere
Divergenze di vedute sul futuro e scelte non condivise, l’imprenditore italo-americano non ci sta: “Durante la stagione troppe amarezze, sono disposto a valutare proposte per cedere le mie quote”.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
La stagione del Palermo si chiude con uno scossone. Tony Di Piazza lascia la vicepresidenza del club rosanero, ma non esce né dal cda (rimanendo come consigliere), né dalla proprietà, mantenendo almeno per il momento la sua quota in Hera Hora…
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che riprende le note comunicate in serata dal presidente Mirri al termine del CdA e la replica dell’imprenditore italo-americano con un lungo post su facebook.
Una decisione presa già una settimana fa e comunicata con una lunga lettera e ieri confermata durante il consiglio.
L’esonero di Pergolizzi è solo l’ultimo atto di un malessere che Di Piazza cova da tempo dall’inizio della pandemia di Covid-19, quando Di Piazza si è impegnato in una raccolta fondi per una onlus palermitana, senza trovare la partecipazione del socio Mirri e del club rosanero, che però è formalmente impegnato con un altro «charity partner», scrive Giardina.
Ma un segnale è stata anche la diatriba sui meriti del prestito di Felici: da una parte Di Piazza che riteneva essere merito del suo consigliere e collaboratore Paparesta, dall’altro Sagramola che sottolineava essere un suggerimento di Liverani.
Ed a proposito di Paparesta, guardando il nuovo assetto societario del club rosanero, resta come Direttore Operativo, ma i contratti andranno in scadenza il 30 giugno, compresi tutti i dirigenti.
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