Serie d: è polemica dopo le clamorose dimissioni del vice presidente
Di Piazza: “Non mi coinvolgevano”. La replica: “Tutto è sempre stato chiaro”.
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola
Una scossa di terremoto che lascia solo piccole crepe. E’ quanto si augura il Palermo preso atto della rottura fra i due soci che si erano uniti per la rinascita della società. Sul piano pratico, non cambia nulla…
Inizia così l’articolo di Salvatore Geraci e Paolo Vannini che sottolineano le diverse posizioni del vice-presidente e della società rispetto alla decisione di Tony Di Piazza di lasciare il ruolo di vice Mirri. La società ribadisce che i ruoli erano chiari fin dall’inizio dell’avventura in rosanero, con la delega all’AD Sagramola rispetto alle scelte tecniche ed organizzative. Tanti i motivi dei fraintendimenti, dalla vogli di Di Piazza di voler incidere di più alla scelta di esonerare Pergolizzi.
“Non mi è stato comunicato l’addio di Pergolizzi” urla Tony. “Ma se lo voleva esonerare a gennaio e l’abbiamo dovuto difendere noi”» la risposta.
Le posizioni al momento restano distanti ma ciò non cambia nulla dal punto di vista operativo: Di Piazza resta proprietario al 40% e dovrà onorare gli impegni economici sottoscritti. Il capitale sociale del club è di 15 milioni di cui il 25% già versato, con le restanti rate da versare entro due anni. Nel CdA di martedì i due soci hanno ribadito che rispetteranno gli impegni presi: il budget per il prossimo campionato di C è di 6,1 milioni di euro, e Tony vi parteciperà con 2,4, si legge nell’articolo.
Oggi è previsto il CdA di Hera Hora la società controllante del Palermo calcio, dove il 50% delle azioni è in mano alla Damir, il 40% a Di Piazza ed il 10% a Dario Mirri. Un’occasione per un nuovo confronto e nonostante le parti sembrano lontane, non appaiono all’orizzonte soggetti interessati a rilevare la quota che l’italoamericano ha messo in vendita.
A seguire, entro il 10 giugno, l’assemblea di Hera Hora a cui potrà partecipare anche il rappresentante di “Amici Rosanero” (azionariato popolare).
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