Nasce un Palermo senza… palermitani

Dei palermitani sicuro di restare soltanto Crivello.
Si lavora per allestire l’organico che affronterà la Serie C.
Solo Crivello è certo di un posto nella formazione che verrà, chance pure per Accardi.
Gli altri sono tutti destinati ad andare via, anche se Ambro può sperare in una chiamata.
In cerca di sistemazione- Ficarrotta, Corsino e Lucera sono destinati a trovarsi una squadra. Mendola torna a Vibo.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

La stagione del rilancio, dell’appartenenza e della palermitanità si è conclusa con un primo posto in Serie D e una promozione che verrà ratificata giovedì dal Consiglio federale, ma il futuro del Palermo potrebbe avere un accento palermitano molto meno marcato…
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che ragiona sulle prossime scelte di mercato del club rosanero in vista della prossima stagione.
Se per i giocatori in entrata bisognerà attendere visto che i campionati stanno per riprendere, per quelli in uscita alcuni giochi sembrano delinearsi chiaramente. Come ad esempio quanti palermitani resteranno in organico: solo Crivello è certo della riconferma cosa molto probabile anche per Accardi che, sebbene penalizzato dalla quota under, ha sposato la causa rosanero certamente non per un solo anno.
Per gli altri sembra proprio che l’avventura in città possa ritenersi conclusa.
Ficarrotta, Corsino e Lucera, destinati a trovarsi un’altra sistemazione dal 1° luglio In quella stessa data, Mendola tornerà ad essere un giocatore della Vibonese, ma di fatto era ai margini mesi prima dello stop del torneo di Serie D, scrive Giardina che sottolinea inoltre come forse il solo Ambro ha qualche speranza in più di essere confermato, vista la giovane età e la duttilità tattica.
E fra i palermitani che hanno concluso la loro avventura in rosanero c’è anche il tecnico Pergolizzi che lascia vacante il posto sulla panchina dove il sogno resta Boscaglia ma piacciono anche Caserta e Italiano. Defilati Calori e Scienza.
Che si possa creare un nucleo «made in Palermo» come fatto per questa stagione, però, appare francamente improbabile, scrive Giardina in conclusione di articolo.
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