“Più fondi per rafforzare il Palermo”

L’attacco di Di Piazza ai Mirri: “Bisogna versare tutto il capitale sociale”. Proposta bocciata in cda.
Nuovi veleni dopo lo strappo in consiglio. Gli 11 milioni residui non saranno toccati.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Il botta e risposta fra i soci del Palermo dopo la spaccatura in consiglio di amministrazione non si ferma.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che riprende il messaggio facebook dell’impenditore italo americano che ha lanciato accuse nei confronti degli altri soci della controllante del Palermo calcio, Hera Hora.
Il riferimento è alla sua proposta di versare per intero il capitale sociale stabilito in 15 milioni, proposta bocciata dalla maggioranza durante il CdA.
Parole scritte sui social che hanno creato una spaccatura fra la tifoserie : da una parte coloro che ritengono dannoso per la società lancuìiare accuse via facebook e dall’altra chi si schiera con Di Piazza, apprezzabile per avere detto come stanno le cose.

Anche gli ultrà sembrano spiazzati dagli ultimi accadimenti e non prendono una posizione ufficiale, perché «ci interessa che si vada avanti con i fatti. Quando non si terrà fede agli impegni, allora ci faremo sentire come abbiamo sempre fatto», scrive Tripi.

L’articolo passa poi in rassegna i conti del club rosanero:
il capitale sociale del Palermo è di 6milioni 835mila euro. La parte versata dai soci proprietari è 2 milioni 467mila 512,50 euro.
La parte già versata dai soci è 3milioni 757.500 euro divisa in 1.881.750 euro dalla Damir, 375.750 euro da Dario Mirri a titolo personale, 1,5 milioni di euro da Tony Di Piazza

La famiglia Mirri non risponde in attesa del prossimo CdA a cui parteciperà anche il prof. Amenta in rappresentanza dell’azionariato popolare:
“..ci hanno avvisato che l’assemblea si terrà fra l’8 e il 10 giugno, probabilmente il 9. C’è stato qualche screzio all’interno della proprietà e ci è stato anticipato che il cda darà delle comunicazioni. Le polemiche non ci interessano, vedremo cosa ci diranno”.
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