Una prima mappatura arriva dai test sierologici effettuati in Sicilia e i dati rilevati svelano delle notizie a dir poco sorprendenti circa la popolazione venuta a contatto con il virus: infatti sarebbero emersi decine di contagi sconosciuti e in tanti risultano guariti senza neanche sapere di aver contratto il virus.
La notizia è stata riporta dall’edizione odierna del Giornale di Sicilia e tiene conto dei primi test effettuati in Sicilia: il numero più alto si riscontra proprio ad Agira, ex zona rossa dove su 500 persone sottoposte al test, privatamente o perché incluse nello screening dell’Asp di Enna e in quello condotto a livello nazionale, ben 112 sono risultate in possesso degli anticorpi al coronavirus e fra questi in 45 si erano sottoposti ai test in laboratori privati.
Nell’altra ex zona rossa, Troina, la situazione invece è ben più controllata, e i test lo confermano. Circa 900 persone si sono sottoposte al test e solo 26 sono risultate con gli anticorpi al Covid. Questo dato dimostra che il gran focolaio sia rimasto interno all’Oasi Maria SS e non si sia esteso al resto della popolazione.
Cosa che non è avvenuta ad Agira dove la popolazione è stata colpita in maniera più massiccia. Il sindaco di Troina spiega anche quale sia lo step successivo dopo il test sierologico per chi è stato trovato positivo agli anticorpi da Covid-19:
“L’Asp di Enna – spiega Fabio Venezia, sindaco di Troina – ha eseguito 880 test rapidi sierologici alla popolazione. Di questi 854 sono risultati negativi, i 26 positivi sono stati
sottoposti immediatamente al tampone. Sono già arrivati i risultati dei primi 12 tamponi e sono tutti negativi. Si ipotizza quindi che si possa trattare di pazienti asintomatici ormai guariti“.
Un virus quindi che viaggia silente, più pericoloso di quanto ognuno di noi possa pensare ancora oggi.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, partono in Sicilia i test sierologici: dal 18 maggio 190.000 chiamate
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