Simone Lo Faso e il Palermo, una storia destinata a continuare? Nel corso dell’intervista rilasciata ai nostri microfoni dal giocatore di proprietà del Lecce, il giovane fantasista ha evidenziato i bei ricordi della sua esperienza palermitana, lasciando una porta aperta per il futuro.
Tenendo a ricordare tutte le persone che gli sono state vicino nel corso della sua avventura a Palermo, Lo Faso ha avuto modo di parlare anche dell’ultima stagione dei rosanero.
L’anno scorso abbiamo vissuto prima i playoff strappati, poi la Serie C, e infine il fallimento. Hai seguito le avventure dei rosanero in Serie D?
“Certo, quest’anno ho continuato a seguire il Palermo con molto affetto. Ho persino fatto l’abbonamento per guardare le partite, in modo da non perdermene nemmeno una. Oltretutto a Palermo ho molti amici che giocano lì”.
Ti piacerebbe un giorno tornare a Palermo? Senti d aver lasciato qualcosa di incompiuto nella tua città, oppure no?
“Non nascondo che mi piacerebbe. La mia terra è la più bella, la prima volta che indossai la maglia rosanero avevo 9 anni. Dopo le finali con la primavera avevo 18 anni, all’epoca ho ricevuto molte richieste, ma decisi di fare una scelta di testa e cuore restando a Palermo. Poi sappiamo tutti che la vecchia società era mal gestita… Sento di aver fatto vedere qualcosa di buono perché ancora oggi i tifosi mi ricordano con affetto, e non mi dispiacerebbe tornare per fare qualcosa di importante per la mia terra. Vedremo…”.
Per il futuro a Palermo dunque mai dire mai, ma a Palermo hai anche un passato. Che ricordi hai della tua esperienza palermitana? Nel periodo in cui sei stato in prima squadra, quale giocatore ti aveva impressionato di più?
“Della mia esperienza a Palermo porto con me il primo allenatore che decise di farmi esordire in serie A, Roberto De Zerbi, che per me è un vero e proprio maestro. Non è un caso se gente come guardiola lo ammira, farà una grandissima carriera. Esordire con la squadra della propria città, soprattutto con il Palermo, che ha avuto pochissimi palermitani in squadra negli anni, è stato il coronamento di un sogno che mi portavo fin dai pulcini. Il giocatore che mi ha impressionato di più senza dubbio è Alino Diamanti, un grandissimo sotto l’aspetto tecnico. Ho avuto vicino tantissime persone: lo staff, la gente che lavora all’interno, per non dimenticare Pasquale ed i magazzinieri, tuttora li sento e ci vogliamo bene!”.
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Sarebbe stato un bel gesto se lo scorso anno fosse venuto. Ha preferito fare panchina a Lecce che essere osannato qui. idem per Fiordilino (anche se lui almeno a Venezia ha giocato). A volte sono solo mal consigliati.
I picciuli amico mio
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