Il noto commercialista dott.Castrenze Guzzetta è stato ospite durante la puntata di ieri di “Diretta Stadio”, sul canale Gold78 (circuito 7Gold).
Il dott. Guzzetta, che durante il periodo di assegnazione della società attraverso il bando del sindaco ha collaborato con il presidente blucerchiato Ferrero, ha espresso il suo parere da tecnico sull’operazione che ha portato Di Piazza ad acquisire il 40% delle azioni della società rosanero. Questi alcuni tratti salienti del suo intervento:
“Contrasti Mirri-Di Piazza? Per me è una situazione normalissima, non c’è niente di assurdo perché quando qualcosa nasce male fin dall’inizio ovviamente prima o poi i nodi vengono al pettine. Questo lo dico senza nulla da rimproverare a coloro che oggi rappresentano i soci di maggioranza del Palermo Calcio; però è ovvio che – continua Guzzetta – quando un accordo nasce in fretta e furia con la partecipazione a un bando, e fondamentalmente gli accordi stipulati non tutelano o quantomeno non accontentano anche colui che sta mettendo dei soldi nella veste di socio di minoranza, è normale che prima o poi i nodi vengono al pettine.
L’ACCORDO ACCETTATO DA DI PIAZZA: ”Sento dire in giro che Di Piazza è stato ingenuo ad accettare un accordo di questo tipo; io dico che è vero e che probabilmente è stato ingenuo ma che è stato assistito assolutamente male dai suoi professionisti di riferimento perché non è pensabile che un socio di minoranza americano o di qualunque parte del mondo immetta virtualmente 6 milioni nel capitale sociale del Palermo e poi non abbia modo di potere tutelare il suo investimento avendo voce nelle scelte gestionali. Vi dico per certo che Tony Di Piazza insieme a Paparesta, sono stati consigliati male. A proposito di Paparesta, ne sto sentendo di tutti i colori. Vi garantisco però che, avendoci parlato nelle ultime settimane, posso dirvi che è una persona per bene, un ragazzo squisito. Dicevo che Di Piazza è stato assistito male perché una quota di minoranza va sempre blindata da degli accordi parasociali che tutelino anche il socio di minoranza.”
”L’unico accordo parasociale che ha stipulato Tony Di Piazza riguarda esclusivamente il budget, l’approvazione dei budget annuali: l’accordo parasociale Di Piazza-Mirri prevede che venga votato all’unanimità. Io nell’accordo parasociale personalmente avrei inserito tante altre cose per un socio che mette soldi ed ha solo il 40%. Quindi se Di Piazza fosse stato un mio cliente o non avrebbero raggiunto l’accordo o probabilmente avrei aggiunto delle clausole che avrebbero evitato cioè di arrivare a fine campionato e ritrovarsi in questa bagarre.”
MARGINI PER RICUCIRE LO STRAPPO: ”Gli accordi possono sempre essere rinegoziati. La pace può avvenire solo ed esclusivamente se Di Piazza, assistito da professionisti di un certo livello, si siede al tavolo con la controparte e rinegozia gli accordi. Lo ribadisco Di Piazza è stato assistito malissimo perché un accordo di questo tipo per me non sta né in cielo né in terra. Non lo avrei fatto firmare a nessun mio cliente.”
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