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Se passa la proposta della Lega A si ferma il calcio italiano, dalla A alla D

Torino Cairo

La A spacca il calcio.
La B contro la Lega per il blocco di retrocessioni e promozioni.
Vigorito: “Pronto a tutto se fermano il Benevento. No al calcio delle lobby. Vi immaginate una serie A a 23 squadre, una B a 21 e una c a 69? Ma da chi provengono idee balzane come questa?”

Nel Consiglio Federale di domani sarà fermato il piano per il quale in caso di nuovo stop niente retrocessioni se non già acquisite
aritmeticamente.
Il terremoto dei verdetti: Figc pronta alla battaglia.
Gravina contro la Lega di Serie A: senza retrocessioni sarebbe il caos. E le serie minori già si mobilitano.

Prendiamo in prestito alcuni titoli del Corriere dello Sport, oggi in edicola per analizzare la proposta originale avanzata dalla Lega di serie A e votata favorevolmente da 16 società, con 3 astenute ed una contraria (il Milan).
L’idea surreale sarebbe quella di bloccare retrocessioni e promozioni in caso di stop definitivo al campionato in caso di nuovi contagi.
Premesso che riteniamo sia una proposta che mai sarà presa in considerazione dalla Figc, resta da capire come 16 menti di dirigenti della massima serie possano elaborare un pensiero di quel tipo. L’ideatore di questa genialata è il presidente Cairo. Ma lo fa perchè ama il calcio o perchè il suo Torino è in zona retrocessione?
Una proposta del genere sarebbe la fine di tutti i campionati professionistici, creerebbe un blocco totale dei futuri tornei, perchè come dichiarato dal presidente Vigorito, sarebbe inimmaginabile una A con 23 squadre, una B con 21 ed una C con 69, incluso il Palermo.
Bisognerebbe di conseguenza operare tanti di quegli aggiustamenti che creerebbero sicuri ricorsi e proteste.
Come si può elaborare un documento in cui si impedisce alle squadre di serie B di essere promosse dopo un campionato di vertice e tanti investimenti economici fatti?
L’impressione è che il calcio italiano e le Leghe proseguano in maniera autonoma: la A fa una proposta solo a suo vantaggio senza tenere conto del resto del calcio italiano. Stessa cosa aveva fatto la C, suscitando polemiche e bacchettate da tutte le parti. Tranne poi ritrattare tutto e invitare Gravina in assemblea per fare pace.
Insomma il coronavirus doveva restituirci un calcio migliore ed invece sembra proprio che andiamo incontro ad un calcio peggiore.
Della serie, al peggio non c’è mai fine…
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