Alle volte i destini di due giocatori, apparentemente così diversi e così lontani, possono essere legati da un unico filo comune che li rende più vicini di quanto possa sembrare agli occhi di tutti.
Josip Ilicic e Gianni Ricciardo hanno entrambi vestito la maglia rosanero, e fin qui nulla di strano. Entrambi i giocatori sono stati protagonisti della storia sportiva palermitana in positivo, riuscendo a conquistare sul campo importanti obiettivi in relazione alla categoria affrontata, e riuscendo a guadagnare la stima dei tifosi e degli addetti ai lavori.
In particolar modo questo è vero per lo sloveno, che nel corso delle sue stagioni al Palermo ha mostrato grandi sprazzi di classe, giocate d’alto livello e gol di pregevole fattura. Per quanto riguarda Ricciardo, invece, la situazione è un po’ complessa: l’attaccante messinese era riuscito nelle prime giornata a convincere quasi tutti i tifosi rosanero con le sue reti, fin quando qualcosa si è “rotto”.
Fatto sta comunque che entrambi sono riusciti nel corso degli anni a raggiungere i propri obiettivi di squadra e personali. Già, anche quelli personali; entrambi i giocatori, infatti, sono stati capocannonieri del Palermo. Ilicic lo è stato nella stagione 2012/13, riuscendo a segnare 11 reti in 32 presenze, Ricciardo nel corso dell’ultima stagione si è conquistato il titolo di capocannoniere rosanero con 9 gol in 19 presenze.
Ma non è soltanto questo ciò che accomuna i due giocatori. Entrambi, infatti, dopo essere diventati i migliori marcatori stagionali del Palermo, sono stati messi in lista trasferimento, alla ricerca di altre squadre dove giocare e segnare.
Ricciardo è, ad oggi, formalmente un giocatore del Palermo, ma fino a questo momento tutti gli indizi lasciano credere che non lo sarà ancora per molto. La dirigenza palermitana, infatti, sembra orientata verso altri profili, con una maggiore esperienza tra i professionisti.
Il destino che accomuna Ilicic e Ricciardo, però, non riguarda soltanto loro: è per questo che si può parlare di una vera e propria maledizione del capocannoniere del Palermo. Tutti i giocatori, o quasi tutti, che sono stati i migliori marcatori stagionali della squadra, hanno lasciato il capoluogo siciliano a fine stagione, per andare verso altri lidi.
Lo stesso destino è capitato ad Abel Hernandez, capocannoniere della vittoriosa stagione del Palermo in Serie B nella stagione 2013/14, riuscendo a siglare 14 gol in 30 presenze. L’uruguaiano a fine stagione, dopo tutti i festeggiamenti per la promozione in A, è stato ceduto agli inglesi dell’Hull City per una cifra che si aggira attorno ai 12.000.000€, creando una delle tanto amate plusvalenze con cui il Palermo è riuscito a tirare avanti per qualche anno.
La plusvalenza più importante, però, la generò l’anno dopo Paulo Dybala, anch’egli capocannoniere del Palermo nel corso della stagione con 13 gol in 35 presenze. Il Palermo dalla sua vendita è riuscito a ricavare ben 40.000.000€ bonus inclusi, riuscendo immediatamente a monetizzare le prestazioni dell’attaccante argentino, dopo un paio di stagioni tra A e B dove non aveva convinto pienamente.
Ma i bomber stagionali del Palermo non sempre hanno generato delle plusvalenze. E’ il caso di Alberto Gilardino, arrivato nel corso del mercato estivo del 2015 e che sarebbe stato tra i protagonisti della miracolosa salvezza rosanero ottenuta all’ultima giornata contro l’Hellas Verona. L’ex attaccante viola nella stagione 2015/16 è stato capocannoniere della formazione palermitana con 11 gol in 34 presenze, lasciando a fine stagione la Sicilia tramite una rescissione consensuale con la Società.
Dopo Gilardino c’è stata una parentesi di continuità tra i capocannonieri: è il caso di Ilja Nestorovski, bomber stagionale del Palermo per ben tre anni di seguito. Il macedone in tre stagioni in rosa ha segnato 39 gol in 99 apparizioni sul campo, riuscendo a lasciare un segno indelebile nella memoria di molti palermitani.
Nestorovski unica eccezione in quasi dieci anni di maledizione del capocannoniere rosanero: da Ilicic a Ricciardo, il futuro bomber rosanero adesso dovrà sudare parecchio se non vorrà anche lui essere “liquidato” non appena sarà diventato il miglior marcatore stagionale della squadra.
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