Protagonista indiscusso della finale di Coppa Italia 2020 tra Napoli e Juventus, Rino Gattuso, a pochi giorni di distanza dalla terribile scomparsa della sorella 37enne, ha emozionato tutti con le dichiarazioni rilasciate a caldo dopo aver alzato la Coppa al Cielo e dedicato la vittoria alla sorella:
“La vita mi ha dato più di quello che le ho dato io – ha detto – il calcio mi ha fatto uomo, io ho dato molto meno. La scomparsa di mia sorella è stata durissima, non la digerisci mai. Chi fa questo lavoro deve avere rispetto: per questo tante volte mi arrabbio, io l’ho fatto per tantissimi anni, dai miei giocatori voglio senso di appartenenza, e appunto rispetto. Si deve lavorare con serietà, perché poi c’è sempre un Dio del calcio se fai le cose bene.”
Soprannominato “Ringhio” per la grinta che mostrava in campo da calciatore, Gattuso, che nel suo curriculum da allenatore vanta anche un’esperienza alla guida del Palermo, non ha mai dimenticato le sue origini calabresi e negli anni si è molto impegnato nel sociale per aiutare i ragazzi meno fortunati della sua Calabria. Nel 2003 ha fondato a Corigliano Calabro l’Onlus “Forza ragazzi” che si occupa di assistenza sanitaria e culturale con maggiore attenzione all’infanzia ed ai ragazzi bisognosi e socialmente disagiati, sia italiani che stranieri.
Nel 2017, grazie alla collaborazione tra la sua Onlus “Forza Ragazzi” ed il Consolato di Grecia, otto ragazzi di 15 anni, provenienti dalla cittadina greca di Katerini, furono ospitati a Corigliano Calabro per una vacanza di studio e sport, nell’ambito di una iniziativa di solidarietà promossa da Gattuso che aveva conosciuto la realtà locale allenando l’Ofi Creta.
E proprio durante la sua avventura all’Ofi Creta, nel dicembre del 2015, dopo essersi dimesso, Rino Gattuso dispiaciuto per le condizioni economiche dei suoi ex calciatori che non ricevevano gli stipendi da mesi, prelevò 50.000 euro dal suo conto corrente personale mettendo l’intera somma a disposizione dei giocatori per garantire loro almeno uno stipendio in occasione del Natale.
Un gesto di grande generosità che Gattuso ha ripetuto nel maggio 2019, in occasione delle sue dimissioni da Tecnico del Milan. Dopo la rescissione consensuale, “Ringhio” rinunciò alla sua parte per permettere al Milan di pagare per intero le 24 mensilità a tutti i componenti del suo staff. A Gattuso sarebbero spettati 2,5 milioni netti per la stagione 2019/2020 e 3 milioni netti per la stagione 2020/2021. Il club risparmiò 11 milioni di euro lordi, mentre i suoi collaboratori ricevettero immediatamente tutte le 24 mensilità pari a 5 milioni di euro lordi. Lo staff composto di dieci persone comprendeva anche professionisti che guadagnavano stipendi normali, come i match analyst ed i ragazzi che si occupavano delle analisi delle partite attraverso i dati statistici.
L’ultimo gesto di grandissima solidarietà, in ordine di tempo, risale allo scorso aprile, in piena emergenza Coronavirus. Gattuso ha deciso di rinunciare al proprio stipendio per il resto di questa stagione 2020 a favore dell’intero staff e dei magazzinieri, poiché gli emolumenti erano stato tagliati dalla società per far fronte alla crisi economica. Si tratta di circa 30 lavoratori, con stipendi semplici, messi in cassa integrazione. Il gesto di Gattuso è stato seguito dal Direttore Sportivo del Napoli Cristiano Giuntoli e grazie a loro i 30 lavoratori coinvolti e le loro famiglie hanno potuto contare su un’ ulteriore entrata economica oltre alla semplice cassa integrazione.
Sono grandi gesti di solidarietà che Gennaro Gattuso senza troppi annunci e clamori ha voluto compiere perché, come da lui stesso ha affermato “Se la vita ti ha dato tanto economicamente, è giusto ricordarsi sempre di chi non è stato altrettanto fortunato” o forse più semplicemente è giusto dire che ci sono uomini come Rino Gattuso che oltre ad essere campioni in campo riescono ad esserlo anche nella vita.
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