I tifosi con la memoria più lunga ricordano l’esilio a Trapani. Ma in quel caso il Palermo fu costretto a giocare lontano dalla Favorita per i lavori di riammodernamento dello stadio. Oggi, invece…
Questa l’apertura di Valerio Tripi nel suo articolo su Repubblica, oggi in edicola, che sottolinea come l’ipotesi di non giocare al Barbera è una prospettiva a cui sta pensando la società.
Riprendendo le dichiarazioni di Sagramola a Gold78, si parla di stadio e convenzione, argomento che in questi giorni ha visto l’amministrazione comunale spaccata in due: sindaco e assessori da una parte e consiglieri comunali d’opposizione dall’altra, scrive Tripi.
Sagramola: “Siccome non possiamo stare dietro alle discussioni, per altro legittime in sede di consiglio comunale visto che si tratta di interessi dell’amministrazione, stiamo vedendo in provincia se ci sono campi omologati per ospitare le partite di serie C, perché noi comunque vadano le cose ci dobbiamo iscrivere al campionato e non possiamo rimanere sospesi o sotto ricatto. Non possiamo correre dietro a cose che non possiamo controllare direttamente“.
Una situazione quasi paradossale su cui però il Sindaco è ottimista: “Contiamo che la situazione si chiarisca al più presto. L’amministrazione e il consiglio comunale hanno come unico obiettivo garantire l’utilizzo dello stadio nel modo più corretto, come parte del più ampio impegno per il calcio e lo sport d’eccellenza nella nostra città“.
Al centro delle discussioni anche il canone di 341mila euro all’anno da pagare, sembrano sproporzionati ad una realtà di serie C, come ammesso da Sagramola: “Una ipotesi di canone fuori da ogni logica – dice – Sagramola – sproporzionata e fuori luogo. Nel 2011 ho firmato io stesso la convenzione con il comune che poi è scaduta ed era di 315 mila euro per una società che fatturava sessanta milioni di euro. Oggi abbiamo un fatturato da 3,5 milioni di euro, non c’è proporzione“.
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Sinceramente questa minaccia e questa arroganza da parte di sagramola mi sembra fuori luogo anche perchè hanno giocato 1 anno al renzo barbera senza pagare un’euro creando un mancato introito al comune di Palermo ed indirettamente ai cittadini della città.
Mi auguro che tutto si risolva ma è giusto che Mirri e company capiscano che per utilizzare le strutture devono pagare il giusto e che non sono i salvatori della patria perchè la promozione dalla D alla C qualsiasi presidente mediocre l’avrebbe raggiunta.
Concludo augurandomi che il nostro “caro” sindaco spieghi tutta la vicenda in maniera onesta perchè trovo assurdo e vergognoso che una società abbia avuto il benestare dal primo cittadino di non pagare per un’anno nulla mentre il comune cittadino viene tartassato di tasse anche per aprire una minuscola attività.