Io so che tu sai che io so.
Era un bel film del 1982 diretto e interpretato da Alberto Sordi, protagonista insieme a Monica Vitti. Cose da anziani e non certo per giovani che neanche conoscono probabilmente gli attori.
E’ la storia di un uomo che scopre il tradimento della moglie che al tempo stesso è consapevole che il marito ne sia al corrente.
Ho pensato a questo film seguendo la vicenda della concessione dello stadio Barbera al Palermo.
Io so che tu sai che io so. Tutti sanno che lo stadio andrà al Palermo, però…
Però si perde tempo, si fa finta di fare le pulci, di fare opposizione. Alla disponibilità del sindaco risponde l’opposizione di qualcuno che chissà cosa cerca: visibilità, potere, un momento di gloria?
Sui social i tifosi si sbizzarriscono pensando a qualche biglietto in più cosa che a differenza di Zamparini, il nuovo corso non vede di buon occhio.
“Se anche i miei familiari pagano il biglietto non vedo perché non debbano farlo tutti”, diceva il presidente Mirri in conferenza stampa.
Qualche biglietto? Tutto li il problema? E’ lecito pensarlo, mi dispiace; perché non si capisce altrimenti dove si vuole arrivare.
Così come sull’affitto da pagare: veramente pensate che un club neonato possa pagare 341mila euro all’anno cioè tanto quanto il Palermo di serie A di Zamparini? Anche questa una panzana colossale.
Come fa parte del surreale pensare che il Palermo possa emigrare ad Enna o Marsala. Cose che non stanno ne in cielo ne in terra. Cui prodest? A chi giova questa diatriba sindaco-giunta contro consiglio comunale (solo qualcuno) ?
Chi fa questa finta resistenza davvero pensa che il Palermo possa non giocare al Barbera? La ritiene una cosa possibile? Indolore? Senza conseguenze ?
Il calcio sarà anche una cosa stupida però i tifosi sono tanti e non dimenticano. Dentro una cabina si ricordano di nomi e cognomi, maggioranza o opposizione che sia. Il tempo è galantuomo, lo imparino a memoria, certuni.
Una volta un grande magistrato mi ha detto: sai qual’è la migliore delle leggi? Il buonsenso. Quello che dovrebbe condurre ad un canone equo seguendo le norme.
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Però che ci sia qualcuno che non sappia chi sia Alberto Sordi e Monica Vitti… Mi sembra un’assurdita’ anche più grande di questa storia dello stadio.
Ormai il sig. Mirri a recuperato i suoi soldi e quindi tutto è fatto delega Sagramola manda fuori Piazza ora mi dite dov’è la differenza tra Mirri e Zamparini. Tengono ai soldi tutt’e due solo che Zamparini li spendeva e poi se li riprendeva Mirri li à ripresi e non li spende
Bello l’accostamento al film di Alberto Sordi. È la nostra vita che funziona così. Parliamo e critichiamo, alcune volte senza avere la minima conoscenza delle cose. Forse è un modo di scaricare le nostre frustrazioni.