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Zanardi: parla l’autista che lo ha investito. “Sono distrutto dal dolore…”

Una curva di una strada leggermente in salita,da Pienza a Montalcino, nessuna segnalazione di una gara in corsa, la salita verso Sinalunga per consegnare il carico Consorzio Agrario. Un camion che arranca e lui, Marco, che non può evitare l’impatto nonostante provi a buttarsi tutto a destra. Ma Alex era già caduto e l’impatto è stato inevitabile.
Una strada percorsa tante volte da Marco, una strada che conosce bene e ove non ha avuto mai nessun problema.
Fabio Tonacci, inviato di Repubblica, va a casa di Marco, una casa di una famiglia discreta, dignitosa che non vuole clamori e per questo lo stesso autista vuole evitare di dare anche il suo cognome. Una famiglia di brave persone, con l’animo oppresso da una storia più grande di loro.
Vi riportiamo alcuni passaggi dell’intervista con il camionista che per il trauma non dorme da quel maledetto momento, di cui non è assolutamente responsabile. Però…
La salita, il camion che arranca, cambio marcia, la curva a sinistra, la macchina della municipale che mi viene incontro, il gruppo di ciclisti, Zanardi che sbanda… E io che sterzo a destra provando ad evitarlo. Ma era impossibile. Non c’era spazio… L’ho visto con i miei occhi sbandare e cadere. Ha come perso il controllo del mezzo. Prima ha invaso un po’ la mia corsia, poi è caduto a terra sbattendo la spalla sinistra. È stato un secondo, le ruote della sua handbike erano per aria. Ho provato ad allargarmi sulla destra rischiando di andare fuori strada, ma se non l’avessi fatto sarebbe stato un frontale. Con la coda dell’occhio l’ho visto sparire, ho temuto che fosse finito sotto le ruote… Mi sono fermato appena sentito l’impatto: ho alzato la tavoletta dell’acceleratore e il camion, così pesante e in salita, si è arrestato immediatamente. Sono sceso, e già attorno ad Alex si era formato un capannello di persone che gli stavano prestando soccorso. Ero ammutolito. Sono riuscito solo a comporre il numero di mia moglie. Non ricordo bene quando mi hanno detto che quell’uomo a terra era Zanardi… Un ciclista mi ha detto che la curva dell’incidente è “bastarda”, perché se non stai attento il leggero pendio ti porta a invadere l’altra corsia. Pare succeda spesso… Alcol test? Era negativo. Negativo anche il tossicologico. Sono molto ligio, non mi hanno mai ritirato la patente… Sono distrutto dal dolore, ma neanche immagino quello che possano provare in queste ore la moglie e il figlio di Alex. Mi dispiace tantissimo. Appena avrò modo, voglio parlare con loro. Lo farò, ma non attraverso il giornale.
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