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“Mi mandarono a Milano senza avere nulla in mano, poi piansi”

Vecchio Palermo

Un anno fa la mancata iscrizione alla B e l’odissea del segretario del settore giovanile, Lorenzo Farris.
«Da Roma a Linate con il cuore in gola, alle 23.52 capii che era tutto finito».

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

Un anno fa, Palermo si risvegliava al termine della notte più lunga della sua storia calcistica. Quella che segnò la fine dell’era Arkus, con Tuttolomondo rifugiatosi a Roma e Lucchesi al suo seguito per effetto della mancata iscrizione in Serie B.
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che ripercorre la notte più buia della recente storia rosanero attraverso il racconto del segretario del settore giovanile Lorenzo Farris, inviato quel giorno prima a Roma e poi a Milano per depositare la tanto agognata fideiussione.
L’intervista che trovate sul giornale e di cui vi riportiamo i passaggi principali:
Quel giorno ero a Roma, mi ci hanno mandato Francavilla e De Angeli, avendo casa lì andai il giorno prima. Non avevo niente in mano, sono rimasto tutto il pomeriggio in zona stazione, tenendomi in contatto sempre con Francavilla. Ho scambiato anche un paio di messaggi con Lucchesi, informandolo di essere in attesa lì.. Sul tardo pomeriggio, Francavilla mi ha comunicato di andare a Milano.. Dovevo arrivare prima delle 24 per consegnare tutto.. Mi disse di andare a Milano, che sicuramente qualcosa avrebbe potuto muoversi, invece non si è mosso nulla. Sono arrivato alle 23.52 nella sede della Lega, lì davanti c’erano il direttore generale e altri dirigenti che conosco, ma nessun altro.. Quella notte, a 41 anni, ho pianto come mai mi era capitato prima..”
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