Intervenuto in diretta durante la trasmissione “Diretta Stadio” su Gold78, Marco Amelia ha ricordato i tempi in rosanero, il suo legame con la città ma anche con i compagni di allora, che ancora sente regolarmente.
“Il legame è rimasto un po’ con tutti perché la mia squadra di quell’anno lì era una squadra fatta da uomini e infatti anche quando poi andai via, quella squadra riuscì a ad andare quasi in Champions League. Con Fabrizio Miccoli mi sento spesso, con Bovo sono amico da quando sono ragazzino, con Balzaretti ci vediamo spesso perché viene spesso qui a Roma; ma ce ne sono tanti, mi sento veramente quasi con tutti: qui a Roma per esempio gioca Pastore e mi è capitato di sentire Simplicio così come anche Cavani.
Ti capita perché siamo rimasti legati dal rapporto che c’era nello spogliatoio e questo spiega ancora di più quello che succede a Palermo dove si stabilisce un legame di squadra. Perché? Perché Palermo, la città, il modo di fare della gente ti porta ad essere così, a legare, ti porta a costruire dei rapporti umani oltre che professionali. Devo dire che sono legato tutt’ora alla città e per fare un esempio vi dico che sono amico di Nando Sforzini e dunque seguivo anche le vicende della squadra .
Sono contento che il Palermo è tornato in Serie C e mi auguro che possa fare quello che è già successo ad altre squadre come ad esempio il Parma e cioè tornare prima possibile in serie A perché Palermo è una piazza da serie A ma una serie A con grande criterio, con grandi ambizioni e cioè a ridosso delle Coppe e magari di poterle disputare qualche volta perché la passione della gente è troppo bella e troppo importante per non essere vissuta”.
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