Dopo le scure ombre che pochissima luce lasciavano intravedere sulle carte e sulla burocrazia della vecchia società finalmente il Palermo respira.
Nella fattispecie un’occhio sulle trattative di calciomercato: il Palermo aveva trovato quasi un’unica via di rifornimento, l’asse Sicilia-ex Jugoslavia.
Dopo l’addio di Walter Sabatini che tanti buoni talenti scovava in sud-america molte delle speranze dei tifosi rosanero erano state riposte nelle mani della cupa figura di Curkovic, uno dei principali consiglieri di Zamparini, che direttore sportivo non era e che, a detta del friuliano, fruttò 20 milioni di utili netti.
Sallai, Balogh, Trajkovski, Nestorovski, Rajkovic… Almeno due tra questi rientrano nella top 5 che un palermitano non chiamerebbe per giocare il martedì a calcetto con gli amici, e non per il valore tecnico in sè ma per il poco innamoramento che questi atleti hanno regalato al tifo cittadino.
Con l’avvento della Serie D e dalla ripartenza da zero della nuova società, l’effetto tabula rasa si è ampliato su tutti gli angoli dell’universo rosanero, compreso quello del mercato.
Mi sento di dire finalmente! Finalmente basta slavi tra i titolari inamovibili dell’undici rosanero a discapito di tanti giovani italiani (e siciliani) che meriterebbero più fortune. D’ora in poi si spera che, complici le categorie, sia partito un nuovo percorso fatto di talenti veri.
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