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Tony, Dario e il mistero della scrittura privata “scomparsa”

Palermo

Costretti come siamo a dover assistere al calcio giocato da categorie che al momento non ci appartengono non possiamo che “benedire” i misteri che aleggiano attorno alle cose di casa Palermo. E siccome il calciomercato e il toto allenatori, tanto noi si lo sappiamo chi siederà su quella panchina la prossima stagione, non ci appassionano abbiamo deciso di dedicarci ai gialli che sicuramente sono più intriganti. Soprattutto l’ultimo dal titolo: “Tony, Dario e il mistero della scrittura privata scomparsa”. Protagonisti ovviamente Tony Di Piazza, Dario Mirri e soprattutto il famoso, famigerato, fantomatico, decidete voi, accordo padre di tutti gli accordi.

Dopo aver letto quello che pensavamo un giallo, e che invece alla fine si è rivelato un raccontino privo di trama e di contenuti, non ci resta che chiederci che fine abbia fatto la scrittura privata unica depositaria di tutte le verità a tinte rosanero?

L’hanno rubata o Dario Mirri ha resuscitato il mago Houdini per farla scomparire o più semplicemente non esiste perché non è mai esistita?

Attenzione in questa storia il buon Di Piazza è solo una vittima e sia chiaro non di Dario Mirri come qualcuno potrebbe pensare. Il colpevole è magari chi questa famosa o famigerata scrittura privata “l’ha persa” o magari l’ha scritta con l’inchiostro simpatico. L’unica cosa certa è che questo atto così importante che in qualche modo avrebbe potuto cambiare le carte in tavola non esiste. Davvero pensate che Tony Di Piazza, che fesso non è, non avrebbe fatto fiamme e fuoco per veder riconosciuti i propri diritti se diversi, da quelli che oggi ha, in forza non di carta straccia ma di un documento dal valore legale? Noi crediamo proprio di no, anzi ne siamo certi ma pronti ad essere smentiti, carte, anzi, scritture private alla mano.