L’ormai ex attaccante rosanero Giovanni Ricciardo ha rilasciato un’intervista a ITA Sport Press dopo il suo addio al Palermo. Di seguito le sue parole.
I ricordi della stagione
“Ho tanti ricordi bellissimi di Palermo, mi è piaciuto tutto dall’inizio alla fine. Mi è dispiaciuto non poter festeggiare la promozione perché sarebbe stata l’apoteosi, in una città del genere, con una piazza del genere, sarebbe stato meraviglioso festeggiare con la gente. Però purtroppo è andata così.
Non si può dire che non è andata bene la mia annata, c’è stata una fase positiva e una negativa. Quella negativa è stata determinata da tanti fattori, tra cui ho avuto 2-3 situazione sfortunate che hanno determinato parecchio in negativo. La prima parte è stata molto importante, potenzialmente potevo fare più gol di quanti fatti a Cesena… io alla fine ho fatto 9 gol in 18 presenze, una cosa del genere è difficile da fare, considerato che alcune partite le ho affrontate da subentrato. L’anno è stato positivo e poteva esserlo ancora di più, poi con l’infortunio e il coronavirus, e la fase negativa che ho avuto tra l’influenza e altro, è andata così.
I gol sono tutti importanti e bellissimi, però quelli che ho fatto sotto la Curva Nord, soprattutto il primo contro il San Tommaso, la prima emozione gigantesca che ho provato sotto la curva Nord è stato qualcosa di straordinario, quello me lo porterò sempre dentro, è un’emozione incredibile, è difficile provare un’emozione così grande in una piazza così bella”.
Il rapporto con mister Pergolizzi
“Nessun problema con Pergolizzi, abbiamo avuto qualche disguido, ma col mister anche adesso abbiamo un rapporto tranquillo. L’unico disguido è stato quando ho avuto l’influenza, io avevo saltato due partite e alla terza mi aspettavo di giocare essendo stato un punto di riferimento per la squadra, e poi non giocai e quindi ci sono rimasto un po’ così. Nel calcio possono succedere episodi del genere, può sbagliare lui che è l’allenatore, posso sbagliare io, cose che capitano. Poi ci siamo chiariti e tutto è andato bene”.
Adesso l’obiettivo è la promozione in Serie B
“Ogni campionato ha la sua storia, loro devono confermare i ragazzi che possono fare tranquillamente la Serie C, ci vuole una base che è stata a Palermo e conosce la piazza. Devono prendere un paio di giocatori per ruolo, anche di categoria superiore come la Serie B, che si calino nella realtà che è Palermo, perché giocare nel capoluogo siciliano non è come giocare col Cittadella in Serie B, con tutto il rispetto, ma è un qualcosa di molto più esigente“.
Il rapporto con la società
“La nuova proprietà con me si è comportata benissimo, Mirri e Di Piazza singolarmente si sono comportati bene. Ho visto che hanno avuto qualche problemino, ma onestamente non so il motivo per cui hanno discusso, ma a livello umano e non solo si sono comportati benissimo. Con Di Piazza ci siamo sentiti, ogni tanto mi chiedeva come stavo, e anche ultimamente mi ha fatto pubblicamente gli auguri e mi ha ringraziato per tutto. Mai ha creato una polemica o altro, lo posso assicurare“.
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