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Leoluca Orlando: “Ha ragione chi non mi ama, ma non è solo colpa mia”

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La classifica sul livello di gradimento dei sindaci di 105 città capoluogo di provincia, realizzata e pubblicata qualche giorno fa da “il Sole 24 Ore”, vede all’ultimo posto della “Governance Pool 2020” il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.  Eletto nel 2017, la sua popolarità è passata dal 46,3% al 38,1%.

Intervistato dal quotidiano “Il Giornale di Sicilia”, Leoluca Orlando ha dichiarato di riconoscersi nel disagio espresso dai cittadini e di essere d’accordo con il 60% degli intervistati che hanno affermato di non amarlo, ma allo stesso tempo ha invitato tutti a fare una riflessione sulla tempistica dei sondaggi:

“I sondaggi sono un invito a riflettere – ha detto il sindaco – Per fortuna a ogni rilevazione ne segue un’altra. Parliamo di questa del Sole 24 Ore, ma non dimentichiamo quella precedente dell’Università di Roma che mi piazzava fra i più amati. Fu svolta dopo il 16 di maggio e Palermo risultava la città meno colpita dalla tragedia del Coronavirus. È evidente che il giudizio risentiva anche in quel caso di un contesto in cui Bergamo soccombeva e Palermo si salvava grazie soprattutto allo straordinario attaccamento alla vita dei palermitani che ne ha dettato i comportamenti.”

Secondo Orlando chiusa la fase dell’emergenza sanitaria, sono rimasti i problemi economici e sociali provocati dalla pandemia, che a suo dire, vengono imputati al Sindaco:
“Durante il lockdown ho scelto un profilo basso – ha raccontato – ma abbiamo lavorato per far fronte al disagio di 16 mila famiglie e nessuno è rimasto indietro. La nostra città ora è in ginocchio, pesa il Pil turistico, anche se c’è qualche segnale di ripresa e sono aumentati i passeggeri a Punta Raisi. Abbiamo dato credibilità internazionale alla città, infatti i vettori internazionali sono tornati operativi.”

Ma Palermo è una città che sempre è alle prese con problemi che non riescono a trovano nessuna soluzione. La sporcizia nelle strade e l’assurda e deplorevole situazione del cimitero dei Rotoli, dove 500 bare da mesi sono in attesa di una degna sepoltura, sono fra i disagi più eclatanti:

“Abbiamo molte iniziative di sviluppo che non possiamo presentare perché non conosciamo ancora il destino della Rap. Per tale motivo il Consiglio comunale ha impiegato un tempo lunghissimo sia per dare i soldi per gli extracosti alla Rap, sia per licenziare il contratto di servizio. Per quanto riguarda l’emergenza nei cimiteri, l’Asp mi ha comunicato che manderà un maggiore numero di medici per caratterizzare i resti delle 1.500 sepolture che devono essere liberate. Fino a ora veniva un medico a settimana e analizzava solo 4 bare. Non sto dicendo che il problema è risolto, ma non ci dormiamo. Ma è chiaro che le responsabilità della gestione sono diffuse. Agli assessori ho detto che da ora in poi le conferenze stampa le farà ognuno per la sua competenza. Per cui ciascuno risponderà con la sua faccia del suo operato. Io faccio il sindaco e non il sostituto dell’assessore.”

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