Abbiamo avuto ai nostri microfoni Fabio Pagliara, il Presidente designato della SIGI, ovvero la Società per azioni che sta tentando di fare tutto il possibile per rilevare il Calcio Catania matricola 11700 e salvarlo dall’onta del fallimento. Ha risposto ad alcune nostre domande:
Nella giornata di venerdì, la Guardia di Finanza ha eseguito diversi provvedimenti restrittivi tra i quali l’arresto di diversi membri importanti della SIGI, e tra questi Antonio Paladino, Vice Presidente Vicario in carica. Alla luce di questi fatti, cosa è cambiato nei vostri piani?
“Certamente è stato un fatto che ci ha sconvolto. La premessa, seppur banale ma estremamente vera, è che abbiamo massima fiducia nella magistratura e dobbiamo ringraziarla per la tempestività dell’intervento, perché sarebbe stato un vero disastro se così non fosse stato. Ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso e dia però la certezza che non ci sono reati.
È evidente che è stata una doccia fredda, una cosa molto brutta per i soci SIGI e anche per chi come me, Maurizio Pellegrino e Girolamo Di Fazio, non è un socio ma parte della società che ha messo la faccia per salvare la matricola e tanti posti di lavoro. È stata una brutta botta e su questo è chiaro che per prima cosa, davanti ad un’ipotesi del genere, è stato necessario fare un’operazione di self-cleaning: è stato immediatamente detto dai soci SIGI che sarebbe stato necessario rivedere la governance, cambiare tutta la struttura nel modo più trasparente possibile; anche chi, come noi, sta dando una mano gratuitamente sul piano progettuale, parteciperà solo con ampie garanzie di legittimità e legalità.
Lunedì si svolgerà una riunione per ricreare la governance, individuare nuovi soci o nuove partecipazioni dal punto di vista economico dei singoli partecipanti, perché la volontà da parte di SIGI è quella di cercare di dare seguito al progetto. Mi sembra sia chiara la volontà da parte di SIGI di fare fino in fondo e con serietà la propria figura e la propria parte, per presentarsi con una compagine ancor più trasparente al procedimento competitivo di giorno 23″
Qual è in termini percentuali la possibilità che la procedura competitiva vada a buon fine?
“La risposta a questa domanda è molto difficile: dobbiamo aspettare soltanto di capire se la proprietà e i nuovi eventuali soci garantiranno la stabilità economica. L’indicazione reale che posso dare io oggi è che la proprietà ha dichiarato la volontà di fare tutto il possibile e anche di più per procedere sulla strada della partecipazione all’acquisizione del Calcio Catania.
Per sapere tutto questo con certezza, bisognerà aspettare l’assemblea dei soci di domani e, per quanto soprattutto mi riguarda, che la nuova governance dia il senso di serietà e discontinuità. Aspettiamo con ansia questo incontro per avere la conferma della partecipazione con una trasparenza ancora più totale.”
Cosa direbbe a quei tifosi del Catania, che hanno iniziato ad avere qualche sospetto/remora sulla solidità del progetto SIGI e che adesso temono il peggio per la salvezza della matricola?
“Mi sento di dire ai tifosi del Catania che, innanzitutto, qualsiasi cosa contribuisce a trasparenza e legalità deve trovarci favorevoli. Questo deve essere il mantra di partenza. Con questa premessa, credo che l’operazione della GdF sia stata quasi una fortuna, nel senso che questo mette subito alla prova la tenuta economica del progetto e domani si farà chiarezza in questo senso. Dico anche che può essere conclusa un’operazione del genere solo se rispetta la totale legalità, trasparenza e regolarità.
Dobbiamo essere sereni e tentarci, ma avendo una compagine che rispetti tutte le regole; dobbiamo provare a fare fino alla fine quello che ci eravamo prefissi per salvare posti di lavoro e matricola.”
Dovesse andare tutto per il verso giusto, il vostro progetto tecnico cosa prevederebbe? La rosa attuale del Catania ha disputato una buona seconda parte di campionato e non ha sfigurato ai play-off. La vostra intenzione è quella di mantenere l’ossatura della squadra (compreso mister Lucarelli) o rivoluzionare la rosa per dare vita ad un nuovo corso?
“Su questi temi tocca a Maurizio Pellegrino rispondere. Io non ho attualmente cariche in SIGI e sto dando gratuitamente una mano per il progetto. Dico soltanto che solo dopo la eventuale acquisizione si parlerà di ruoli o altro. Pellegrino sta studiando e predisponendo la parte tecnica.”
La Serie C è un campionato estremamente difficile e i sei anni di permanenza del Catania ne sono la riprova. Una possibile nuova società, già costretta a ripianare dei debiti che ammontano a più di 50 milioni, riuscirebbe a garantire un campionato di vertice sin dalla prima stagione o serviranno degli anni di transizione prima di potere puntare forte alla promozione?
“Come si è detto chiaramente, il campionato di Serie C è decisamente complicato. La società, i proprietari, gli imprenditori hanno ben chiaro il costo di un campionato di vertice e si attende di capire meglio il piano e lo “spalmamento” dei debiti. È chiaro che una piazza come Catania necessita di una squadra per un campionato di livello.
L’impostazione è tale da avere sostanzialmente un’attività che sia di vertice e che tenga conto però che ci sono delle priorità nel coprire alcune delle poste dei vecchi debiti. La risposta è la consapevolezza della proprietà e allo stesso tempo di attenzione, perché il passo lo si potrà fare lungo quanto la gamba.”
Indubbiamente nel girone C di Lega Pro non mancano le grandi piazze. A queste si aggiunge Palermo con una società forte e determinata al salto di categoria in Serie B. La SIGI potrebbe restituire il derby di Sicilia a palermitani e catanesi. La affascina questa possibilità? E infine, perdoni se le sembrerò provocatorio: se la sentirebbe di lanciare la sfida ai rosanero per il prossimo campionato in caso di salvezza della matricola?
“In questo voglio essere molto chiaro: la mia attività dal punto di vista formale si chiude con il tentativo di salvare la matricola. Sono sempre stato onorato dell’indicazione della proprietà, che mi vede bene come Presidente. Questo però è un fatto successivo, che verrà dopo l’espletamento del bando, se vi saranno anche le condizioni, se la città e non solo la proprietà mi vorrà ancora.
Quindi, ad oggi, lanciare da parte mia una sfida, non facendo parte della compagine, sarebbe fuori luogo. Poi, al di là dei ruoli che puoi avere, devo e voglio sempre dire Forza Catania. Sono dell’idea che una sfida sportiva sia sempre bella, purché sia improntata sulla correttezza e la lealtà. In questo senso, mi auguro di cuore un confronto tra le due squadre. Viva la Sicilia!”
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