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La storia di Beatrice Ion: dalle minacce in carrozzina alla Nazionale di basket

Beatrice Ion, atleta 23enne della Nazionale di basket in carrozzina, ha vissuto giorni di grandi sofferenze. Prima gli insulti: “Stranieri di mer*a, tornate al vostro Paese”, «Handicappata di mer*a”. Il pestaggio al padre, che voleva difenderla, ma è finito in ospedale con uno zigomo e un dente rotto. Le minacce alla madre vicino casa, ad Ardea, in provincia di Roma, in una lite per un parcheggio: “Tanto la becco per strada, fate attenzione”.

Al Corriere racconta in un’intervista: “Tralasciando le offese che mi ha fatto perché sono disabile, mi ha detto che siamo stranieri del ca**o e che dobbiamo tornare nel nostro Paese. Non dite che il razzismo in Italia non esiste perché io l’ho vissuto dopo 16 anni che vivo qui e fa male. È la prima volta che mi capita una cosa del genere legata alle mie origini. Io e mamma eravamo dentro la macchina e un tipo ci urlava di uscire. Papà, invece, stava tornando dalla sua passeggiata e non è riuscito a parlare, è stato colpito da una testata”.

La ragazza, quando aveva tre mesi, ha contratto la poliomielite, forse per un errore nella somministrazione del vaccino. Ha perso l’uso delle gambe e poi è arrivata in Italia per cercare di curarsi. Viene da Orsova, cittadina della Romania di 13mila abitanti: “Lì usavamo il passeggino, non avevamo la carrozzina. Ce l’ha data la Caritas romana”, spiega la madre. Adesso Beatrice è cittadina italiana già da alcuni anni, studia Scienze della comunicazione a Teramo ed è fidanzata da un anno e mezzo con Roberto. Con passione e determinazione è riuscita ad affermarsi come una delle atlete di punta della Nazionale di basket in carrozzina.

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