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Nubifragio Palermo: finisce la paura e comincia la protesta. Città tappezzata di striscioni

E’ finita la paura, ma non il malcontento dei palermitani che adesso vogliono risolvere i tanti danni che quel maledetto alluvione del 15 Luglio ha causato alla città. Da qui la protesta dei cittadini, che questa mattina, nei sottopassi di via Belgio e di via Leonardo da Vinci, nei quartieri popolari di Ballaró e del Capo, nelle zone periferiche di via Imera, via Pitrè e del quartiere Passo di Rigano, hanno appeso striscioni che hanno chiari riferimenti alla bomba d’acqua di 5 giorni fa.

“A difesa del territorio #palermosirialza”, “Messa in sicurezza dei territori #palermosirialza”, “Risarcire i danni dell’alluvione”, si legge sui balconi e sui muri. C’è la voglia di risolvere tanti problemi e l’idea, espressa tramite alcuni striscioni, di organizzare un’assemblea cittadina che si terrà giorno 17 Luglio presso piazza Pretoria e portata avanti dal Centro sociale Anomalia e Potere al Popolo. Sarà un momento di confronto tra i cittadini, per prevenire nuovi problemi e nuove stragi, per chiedere la messa in sicurezza del territorio da parte del Comune e il risarcimento dei danni.

Si è costituito, a tal proposito, un team di tecnici professionisti il cui compito sarà quello di valutare l’eventuale sussistenza di profili di responsabilità civile e penale. Una sua prima rappresentanza sarà presente Mercoledì in piazza in un banchetto che avrà come scopo una prima raccolta dei casi.

Di seguito ecco la nota degli organizzatori:

“Nonostante il rischio reale in cui la cittadinanza è incorsa, si è assistito al classico rimpallo delle responsabilità, una costante  nel mondo delle cariche pubbliche. A nostro avviso le responsabilità sono di tanti, trasversali, croniche. La manutenzione da parte del Comune – e delle sue partecipate – della rete idrica e fognaria non è sufficiente; i progetti di adeguamento della rete stessa non sono mai stati attuati nonostante i tanti proclami; i commissari di Regione e Stato non hanno prodotto nulla; le risorse a disposizione dei Comuni non sono abbastanza; la Protezione civile non ha funzionato come doveva – prosegue -. Discutere, analizzare e intervenire sulla questione significa anche ragionare e condannare politicamente tutti i livelli istituzionali responsabili dell’accaduto. Nessuno escluso. Che sia chiaro, non daremo alcuno spazio a passerelle politiche, non daremo occasione  ai soliti sciacalli di approfittare di questa tragedia – per fortuna- sfiorata. Non crediamo in quelle retoriche politiciste ed elettoraliste che vogliono semplificare il problema al solo scopo di lanciare la campagna elettorale! E’ importante  inchiodare alle proprie responsabilità le istituzioni. Palermo deve rialzarsi e la comunità tutta deve rendersi protagonista. Non c’èpiù tempo, non possiamo aspettare l’ennesima tragedia”.

(Fonte Gds.it)