Ecco perché il consiglio comunale darà lo stadio al Palermo

E’ una lotta tutta politica, non ci prendiamo in giro e non inganniamo la gente. Non c’è nessuna attenzione o scrupolo per le casse comunali e neppure il desiderio di fare cassa. Smettiamola di avallare queste cose. E’ un disegno politico e, in ultima analisi, di qualche biglietto in più o in meno. Il disegno è gettare in cattiva luce l’immagine del sindaco, screditarlo agli occhi della città. Insomma mettergli il bastone fra le ruote e creargli sempre più difficoltà. La farsa della concessione dello stadio è dunque una diatriba politica che agli occhi e nelle intenzioni di chi fa opposizione potrebbe essere uno strumento di vantaggio politico. Ma hanno fatto male i conti e probabilmente, alle strette, se ne accorgeranno e cambieranno il tiro. Spiego meglio.
Se il consiglio comunale, grazie all’opposizione di qualcuno, diluendo i tempi, allungando il sugo, non dovesse giungere ad una conclusione positiva della questione stadio, interverrà il sindaco che ha nelle sue corde il potere di affidare personalmente lo stadio al Palermo. Per un solo anno, ma lo può fare. Ne ha l’ autorità.
Risultato? Orlando ne esce da vincitore. Sarà stato il salvatore della patria ed agli occhi dei tifosi guadagnerà consensi. Proprio quello che non vogliono i suoi avversari politici. Ecco perché immagino una veloce soluzione del problema. Come si dice, meglio perdere che straperdere.
E l’idea del capo di gabinetto Pollicita, non è affatto malaccio. Un canone mobile, relativo cioè alla categoria, da compensare poi con eventuali iniziative sociali o lavori straordinari. La strada è tracciata , basta imboccarla…
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