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Rebus «Barbera», pubblicità abusiva

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Dal sopralluogo dei vigili risultano 90 impianti non autorizzati, ma il Comune è pronto a regolarizzare la gestione di poster e cartelloni all’esterno della struttura di viale del Fante.
Convenzione per lo stadio, un ulteriore problema per il Palermo.
Installazioni non a norma . L’area è sottoposta a regime di tutela ambientale, mancano i visti della Sovrintendenza.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

Il nodo c’è ed è anche grosso, ma il Comune è al lavoro per scioglierlo. L’articolo relativo alla gestione della pubblicità del «Barbera» è stato prima inserito e poi rimosso dalla bozza di convenzione…
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea come da verbale della polizia municipale datato 23 marzo si evince che le installazioni esterne allo stadio sono abusive cioè non autorizzate. Ecco perchè dalla bozza entra ed esce la voce pubblicità.
La prima bozza di convenzione prevedeva la «facoltà di installare impianti pubblicitari previo pagamento dell’imposta comunale sulla pubblicità», opzione successivamente rimossa in una seconda versione del contratto, scrive Giardina che puntualizza come sia stata la setssa società rosanero a chiedere di reinserire questo aspetto, per il quale si è anche ipotizzata la possibilità di trovare un accordo al di fuori della convenzione, si legge nell’articolo.
Le installazioni non autorizzate sono 69 cartelli della recinzione esterna dello stadio e due poster più altre sei installazioni apposte sul prospetto principale dello stadio: il
megaposter posizionato sotto la scritta «Stadio Comunale Renzo Barbera», i due poster affissi sul muro all’ingresso della tribuna centrale e tre teloni verticali
, scrive Giardina che ricorda come lo stadio ricada sotto la giurisdizione dei Beni culturali e del Paesaggio poiche il Barbera e l’area circostante sono in regime di tutela, come previsto dal codice.
E, come recita sempre il verbale della polizia municipale, «non risultano rilasciate autorizzazioni da parte della Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Palermo».
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