Botta e risposta tra maggioranza e opposizioni sul canone da stabilire per la concessione del ” Barbera” al Palermo tra i temi caldi che ancora non portano all’accordo, la pubblicità e la possibilità di organizzare eventi extra calcistici
Clausola Covid qualora l’impianto vedesse limitare la sua capienza.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
Poteva essere il giorno decisivo per votare la delibera sulla convenzione per affidare per i prossimi sei anni lo stadio ” Barbera” al Palermo. E invece la seduta fiume del Consiglio comunale è scivolata via tra polemiche e richieste di precisazioni agli uffici tecnici su…
Inizia così l’articolo di Tullio Filippone che sottolinea come i nodi in discussione in Consiglio comunale restano sempre gli stessi: dalla pubblicità alle somme dovute dalla società per l’anno passato, dalla possibilità di aprire lo stadio a eventi extrasportivi come i concerti, ai criteri di valutazione del canone della discordia da 341mila euro.
E ieri in aula la discussione è spesso scivolata in bagarre a cominciare dal canone non pagato dello scorso anno su cui il Palermo potrebbe tuttavia giungere ad una compensazione viste le spese straordinarie sostenute.
“Non si può firmare una convenzione prima accertarsi che non sia stato versato il canone dell’anno pregresso“, gridano i consiglieri dell’opposizione Forello e Argiroffi.
Il nodo più dibattuto è stato quello della pubblicità su cui è intervenuto Francesco Bertolino, consigliere di Italia Viva e presidente della commissione Sport: “Le polemiche dell’opposizione riguardano le situazioni pregresse e la pubblicità, che tutti vogliamo regolarizzare e lasciarci alle spalle, perché quello che conta sono i colori rosanero“.
Altro tema quello del canone e la possibilità di iniziative extracalcistiche fortemente contestato dal consigliere di Fratelli d’Italia Mimmo Russo: “Io proporrò una concessione anche di un euro, senza prevedere però alcuna attività diversa dal calcio”
Intanto la scadenza tassativa per trovare un accordo di lunedì 27 luglio si avvicina, anche se all’interno del consiglio comunale in molti sono fiduciosi che oggi, anche a costo di una maratona in aula, la partita dello stadio potrebbe chiudersi con una convenzione da presentare alla società di Mirri e Di Piazza per la firma, scrive Filippone in conclusione di articolo.
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