Il presidente della Ternana Stefano Bandecchi, in un intervista rilasciata al Corriere dello Sport, è pronto per questo nuovo campionato e lancia la sfida a tutte le concorrenti, a partire dall’annunciare il nuovo allenatore, Cristiano Lucarelli.
“Ufficializziamo ciò che ho pensato possa funzionare. Credo in questa soluzione, può dire molto da tecnico dopo averlo fatto da calciatore. Si è tolto grandi soddisfazioni quando giocava, in panchina ha avuto per ora poche opportunità dopo aver vinto lo scudetto con gli Allievi del Parma. La Ternana è la sua vera occasione, lo è anche per noi con lui“.
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Un’idea che nasce proprio da una sfida diretta…
“Dall’aver visto alcune partite del Catania, anche contro di noi tra Campionato e Coppa Italia: ho trovato una squadra propositiva ed aggressiva, ha praticato il calcio che piace a me, con la mentalità vincente. […] Lucarelli ha voglia di far vedere calcio e Terni è la piazza giusta“.
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Sulla prossima serie C, ecco il commento del presidente della Ternana:
“Ci toccherà ancora il girone C, dove ci saranno le supercorazzate Palermo, Bari, Catania, le retrocesse Trapani e Juve Stabia. Ci sono squadre che hanno fame e storia, si annuncia una B2. Ci faremo trovare pronti per sfidarle, ho preso Lucarelli per questo. Siamo pronti a combattere, ho scelto un uomo che sa farlo. Sulla categoria resto fortemente critico, va rivista: serve una C nazionale con 22 squadre per il salto di qualità“.
Questione spinosa che ha suscitato critiche, il paletto della rosa a 22 giocatori:
“E’ una iattura, spero che Ghirelli s’illumini e tolga questa cosa oscena. C’è già stata la rinuncia alla Coppa Italia per far risparmiare soldi. Chi vuole risparmiare può farlo comunque. Questa serie C nasce rattoppata. A noi danneggia l’organico ridotto. Solo due anni fa ci chiedevano di programmare e lo abbiamo fatto con contratti pluriennali. Ora si è cambiato tutto ed è bene sapere che ci saranno 200 giocatori a spasso o fuori rosa“.
Futuro della Ternana: “Vorrei una Ternana competitiva, e che possa stare a stretto contatto nelle prime 5-6 posizioni giocandosela fino all’ultimo. Mi aspetto il carattere: è un problema dell’allenatore che deve riuscire a portare il suo spirito nello spogliatoio, come primo elemento nel rapporto con i giocatori. Succede a tutti i livelli“.
Una piazza che attende il grande salto: “Ancora oggi siamo calcisticamente in debito con la città. Cercheremo di rimediare“.
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