Coraggio e gioco, nasce il Palermo Boscaglia style.
Due i moduli graditi dal tecnico.
Roberto Boscaglia è nato a Gela nel 1968, ha giocato, da centrocampista offensivo, fino al 2000. Primi passi da allenatore con il Licata, poi Akragas, Alcamo e Nissa. La svolta arriva con il Trapani che porta dalla Serie D alla B. Poi Brescia, due volte, Novara e tra il 2018 e il 2020 l’Entella, squadra che ha riportato dalla Serie C alla Serie B.
Questo il titolo della Gazzetta dello Sport, oggi in edicola.
Il nuovo Palermo targato Boscaglia sarà una squadra votata all’attacco, che cercherà di raggiungere il risultato attraverso il bel gioco.
Inizia così l’articolo di Giovanni Di Marco che fa i conti dell’attuale organico rosanero, con 13 elementi in rosa, qualche under in procinto di fare ritorno in maglia rosa e i nuovi da prendere che orientativamente dovrebbero essere 5-6 elementi. Un terzino sinistro, un difensore centrale, 3 centrocampisti ed un’altro attaccante, possibilmente di categoria superiore. Questo per stare dentro le norme federali (22 in rosa + un 2001 tesserato con un precontratto).
I moduli tattici del tecnico di Gela che negli ultimi anni si è affidato soprattutto al 4-3-1-2 oppure al il 4-3-2-1.
Due acquisti low cost finora quelli realizzati: Valente svincolato dalla Carrarese e Saraniti in uscita dal Lecce ed il prossimo a parametro zero potrebbe essere Agazzi, centrocampista di un Livorno che potrebbe avere difficoltà ad iscriversi al campionato.
Dal Livorno piace anche Marsura, esterno offensivo che però ha tante richieste in cadetteria.
La difesa potrebbe essere completata da Chiosa, conoscenza di Boscaglia all’Entella, mentre sempre dalla squadra ligure piace Mazzitelli che tuttavia va ancora considerato un sogno poichè appare complicato convincerlo a scendere in Serie C.
Urge un terzino sinistro: Valeri del Cesena (classe ‘98, scadenza di contratto nel 2021) è un’idea affascinante ma costosa, visto che il giocatore ha parecchio mercato in B. Un’altra pista conduce a Corrado, classe 2000, dell’Inter, la passata stagione all’Arezzo con Di Donato, scrive Di Marco in conclusione di articolo.
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